16 Novembre 2020 - 19:28 . Borgo . Curiosità

I 70 anni di Carlo Verdone: così in una cantina di Prati iniziò il mito

I 70 anni di Carlo Verdone, uno dei simboli del cinema italiano e della romanità
I 70 anni di Carlo Verdone, uno dei simboli del cinema italiano e della romanità

Più di un attore e un regista. Un artista speciale, un figlio di Roma. Carlo Verdone è pronto a festeggiare domani, 17 novembre, i suoi 70 anni. Un appuntamento importante, che vedrà le tv (e in particolare Sky con un canale ad hoc che prende il suo nome) partecipare con la riproposizione di diversi capolavori della sua filmografia. Da Un sacco bello” a “Borotalco“, da “Viaggi di nozze” ad “Acqua e sapone“, passando perSono pazzo di Iris Blond” e “Maledetto il giorno che t’ho incontrato“.

E pensare che la sua carriera è nata in uno scantinato di Prati, a due passi da Castel Sant’Angelo. Parliamo dell’Alberico. Si trattava di un teatro a due piani, sotto c’era l’Alberichino, dove Verdone fece il suo esordio con “Tali e quali“, spettacolo in cui propose una serie di personaggi fortemente caratterizzati che fanno subito presa sul pubblico. È lì che nacquero le sue macchiette, che poi riportò non solo in tv ma anche al cinema.

Decisiva fu l’attenzione del critico Franco Cordelli, che lo recensì entusiasticamente su “Paese sera“, in una serata dove addirittura era composto solo da due-tre persone. Di lì a poco all’Alberichino arrivò il regista televisivo Enzo Trapani, che nel 1977 lo fece debuttare sul piccolo schermo, nel varietà “Non stop“, assieme a una nuova generazione di comici, dal gruppo della Smorfia, con Massimo Troisi, ai Gatti di Vicolo Miracoli.