21 Dicembre 2021 - 7:30 . Della Vittoria . Cronaca

Deposito Vittoria ai privati, i comitati rilanciano: “Ministero eserciti il diritto di prelazione”

Il deposito Atac di piazza Bainsizza
Il deposito Atac di piazza Bainsizza

Il deposito Atac di piazza Bainsizza è stato assegnato ai privati. Niente da fare per il Comune al quale non è bastata un’offerta da quasi venti milioni di euro (iva inclusa) per aggiudicarsi il lotto.

Comitati e associazioni di quartiere sperano ancora in un coup de théâtre affinché il prezioso lotto resti un bene pubblico messo a disposizione dei cittadini.Sarebbe una grave sconfitta rassegnarsi alla definitiva privatizzazione dell’ex deposito di piazza Bainsizza — commenta la rete di Insieme17 —. Questo prezioso spazio libero va destinato alla popolazione, non alla speculazione. Quello che lanciamo è un segnale di mobilitazione, affinché il ministero della Cultura faccia subito la stessa offerta presentata dai privati nell’asta, per acquisire il deposito in prelazione (secondo la legge italiana, è quel diritto in capo ad un soggetto ad essere preferito, rispetto ad un altro a parità di condizioni, ndr). Si può fare, si deve fare perché il lotto è soggetto a vincolo di interesse culturale e pertanto il dicastero può esercitare, entro 60 giorni, il diritto di prelazione. Noi vogliamo difendere l’ex deposito di piazza Bainsizza con ogni mezzo. Da oggi, lanciamo una petizione per mobilitare i cittadini e incoraggiare così i rappresentanti istituzionali a dare un segnale di impegno”.

La petizione è stata lanciata sul portale change.org e può essere sottoscritta collegandosi a questo link.

Sulla questione è intervenuto Adriano Labbucci, assessore alla Mobilità del I Municipio: “La recente asta sull’ex deposito Atac di piazza Bainsizza, una scelta sbagliata della giunta Raggi che ha visto il Comune soccombere rispetto a un’offerta dei privati, ne rende incerto il futuro. Da sempre il I Municipio si batte per impedire che su quell’immobile vi siano interventi di trasformazione urbanistica non conformi all’utilizzo di un bene che è tutelato. Era stata pubblicamente avanzata la proposta che diventasse il deposito della nuova flotta dei bus elettrici, di cui Roma ha urgente bisogno, proprio in nome di quella transizione ecologica delle nostre città di cui tanto si parla. Ora la strada si fa in salita, ma l’obiettivo resta lo stesso: evitare che quello spazio sia, come troppe spesso è successo in città, preda di interventi speculativi che stravolgano il territorio peggiorando la qualità della vita di chi ci vive. A questo fine andranno prese tutte le azioni necessarie, valutando ogni opzione e verificando il percorso insieme alla cittadinanza che da anni è impegnata con noi in questa vertenza”.