25 Maggio 2020 - 15:05 . Prati . Cronaca

Dalle app ai termoscanner, così ripartono le palestre di Prati

Claudio Giovenali
Claudio Giovenali

Riaprono oggi, 25 maggio, le palestre, anche nel nostro quartiere. “Che bello vedere le file fuori dalle nostre palestre. È un segnale importante per la gente”. Parola di Ugo Pambianchi, proprietario delle Dabliu Fitness Club della Capitale, una delle quali si trova in viale Giulio Cesare 43.

“Lo staff ha lavorato in maniera egregia per consentire la riapertura delle nostre sedi – ha detto a RomaH24 -. Abbiamo seguito tutte le regole stabilite dal governo e tutti i club sono pronti a ricevere le persone in sicurezza”. E questa mattina c’era già grande folla: “Alle 10 avevamo tante persone ad aspettare. Sono stati tutti molto bravi e ordinati, perché hanno seguito alla lettera le nuove disposizioni”.

File sì, ma senza assembramenti. E anche la Dabliu si è mossa preparando la riapertura con prenotazioni telefoniche e non solo: “Ogni palestra ha settato le proprie capienze massime e gli orari di ingresso, secondo le proprie esigenze. Inoltre abbiamo da tempo una app che si può utilizzare sia per prenotare l’ingresso alla palestra che ai corsi a numero chiuso”.

Tanti i volti sorridenti questa mattina. Ed è una soddisfazione per chi lavora nel mondo del fitness: “In tanti non vedevano l’ora di tornare ad allenarsi – ammette Festa – . Stiamo cercando di trasmettere la maggior serenità possibile ai clienti, perché sappiamo che non è semplice tornare a fare attività fisica in questo periodo. Ma seguendo le regole, non c’è nessun rischio”.

Dabliu Prati

Per le palestre e i loro gestori però questi del lockdown sono stati mesi duri. “Non ci siamo mai persi d’animo, anche se il nostro settore è stato uno dei più colpiti dall’emergenza Coronavirus. Sono stati momenti delicati, ma ci siamo dati da fare per preservare lo staff. E ce l’abbiamo fatta. Abbiamo combattuto l’ansia lavorando. È vero, gli investimenti per permettere la riapertura sono stati molto pesanti, abbiamo comunque bisogno di aiuti di tutti i tipi, dal Governo ma anche dagli stessi clienti, che speriamo confermino la loro fiducia in noi. Abbiamo riaperto e ora speriamo che questa fiducia sia ripagata. Il nostro è un segnale importante per i quartieri. Il mondo del fitness c’è, non molla”.

Luca Svaicari

Riapre anche la storica Asd Borgo Prati, in via Tommaso Campanella 7 dal 1899, presieduta da Paride Bentivogli.  La palestra, nella sua secolare attività, era rimasta chiusa soltanto in concomitanza con le due guerre mondiali. Tra i suoi iscritti, c’è anche una delle punte di diamante azzurre della lotta greco-romana, Luca Svaicari, 21 anni: “Durante la quarantena ci siamo esercitati a casa, in diretta streaming con gli allenatori – spiega Svaicari – è stato difficile ma abbiamo cercato di tenere il filo degli allenamenti nel miglior modo possibile. La stagione della lotta, in quanto sport di contatto, dovrebbe riprendere a settembre. Tornare nella Borgo Prati è davvero una bella sensazione, è una palestra ricca di storia e di fascino”.

A sinistra, Giulio Filaccione

Si riprende dunque, ma a scartamento ridotto per seguire le norme anti Covid-19, illustrate dal maestro di judo, Giulio Filaccione, 68 anni: “Seguiamo gli atleti in modo personalizzato, si accede su prenotazione. Chi entra deve firmare un’autocertificazione secondo la quale non ha sintomi riconducibili al virus e non è sottoposto a misure di quarantena”.

Per la Asd Andros, in via Paolo Emilio 55 dal 1988, il primo giorno di riapertura è quello del rodaggio: “Stanno chiamando in tanti – commenta uno dei due titolari, Claudio Giovenali, 60 anni – per conoscere le regole di accesso. I locali vengono sanificati più volte al giorno, abbiamo ridotto il numero degli attrezzi utilizzabili per garantire la distanza di sicurezza e da domani misureremo la temperatura a tutti i clienti all’entrata tramite termoscanner.

L’autocertificazione da firmare all’entrata dell’Asd Andros

Purtroppo – continua Giovenali – la pandemia ci ha colpiti nel periodo più importante dell’anno. Nel maggio 2019 contavamo circa centottanta accessi giornalieri, adesso se tutto va bene ne potremo garantire sessanta. In tutto questo, i costi sono aumentati e le bollette continuano ad arrivare. I nostri clienti abituali, al mattino, sono i professionisti e i negozianti che sfruttano le pause pranzo, al pomeriggio invece è il turno dei residenti. Riaprire non è facile ma è importante dare un segnale sociale al quartiere, di aver intrapreso un passo avanti verso la normalità”.