9 Marzo 2021 - 9:47 . Prati . Cronaca

Dall’amatriciana al sushi, chiude la Taberna de’ Gracchi. E apre un “all you can eat”

Taberna de' Gracchi
Taberna de' Gracchi

Le saracinesche abbassate, la pedana semi smontata e, soprattutto, il cartello di ciò che sarà dopo: chiude uno dei ristoranti più noti e storici di Prati, la Taberna de’ Gracchi al civico 266 dell’omonima via, al suo posto ci sarà un ristorante sushi e fusion di una catena che possiede altri tre locali a Roma.

Il saluto

“Non servono troppe parole – ha scritto Alessandro Tucci nella pagina Facebook del ristorante della Taberna -, per ringraziarvi per il sostegno e l’amicizia che ci avete dimostrato in questi anni: sono stati per noi il più ambito premio, e la spinta a migliorarci ogni giorno. La Taberna ha ora dei nuovi proprietari che faranno evolvere la storia di accoglienza di questo indirizzo, secondo la loro tradizione e visione. A loro i nostri auguri, certi che lavoreranno bene. Noi andiamo avanti nel nostro mestiere, che amiamo: cercare di capire il buono e offrirlo ai nostri ospiti. Nuovi progetti ci attendono, e li condivideremo con voi. Buona fortuna a tutti noi. Supereremo questi tempi difficili”.

La Taberna de’ Gracchi. Foto dal profilo Facebook del ristorante

La storia della Taberna

La Taberna de’ Gracchi esisteva dal 1961, quando il giovane abruzzese Dante Mililli rileva una vecchia osteria di vetturini. Durante la gestione Mililli, tifosissimo della Lazio, il locale diventa un ritrovo abituale di calciatori e dirigenti biancocelesti. Lo stesso Mililli, nel 1995, è il cuoco della squadra durante il ritiro precampionato della stagione 1995, svoltosi a Kiroro, in Giappone. Il ristorante, nel 2014, passa nelle mani della famiglia Tucci, anche loro abruzzesi, che affidano i fornelli allo chef Andrea Profeta. Oltre alla cucina tradizionale romana, la Taberna si evolve con specialità di pesce e crostacei. L’avventura imprenditoriale dei Tucci è quindi durata meno di sette anni.

Taberna de’ Gracchi diventerà Chopstick

Cosa aprirà al suo posto

Dopo sessant’anni il civico 166 di via dei Gracchi cambierà dunque nome, quando l’emergenza pandemica lo permetterà aprirà Chopstick, ristorante giapponese e fusion “all you can eat” (si mangia tutto ciò che si vuole, a prezzo fisso) a base di sushi e sashimi. Chopstick è l’insegna di altri tre locali nella Capitale, uno ai Parioli, uno a Trastevere e uno in zona corso Francia.