15 Luglio 2020 - 11:00 . Fuori Quartiere . Cronaca

Dai quartieri alle meraviglie del Lazio: con #SurprisingLazio scoprite il bello che c’è

Roberta Milano
Roberta Milano

Sfiancati dall’isolamento del lockdown, gli italiani stanno evadendo dalle loro case. Non serve scomodare le statistiche: è sufficiente affacciarsi dal balcone. Il nostro quartiere si sta svuotando. Per dirigersi dove? In Italia, certo. Nella regione Lazio, soprattutto. È il boom del turismo mordi e fuggi. Una giornata e via. Su Instagram, proprio la Regione ha lanciato una campagna innovativa. L’hashtag è #SurprisingLazio. Visitate un borgo? Fate una foto o una story taggando con #SurprisingLazio, @surprisingLazio e @Visit_Lazio e sarete voi stessi i primi ambasciatori della nostra regione.

Dietro a questa campagna geniale c’è una fuoriclasse dell’industria turistica nazionale. Si chiama Roberta Milano. Ligure – è di Savona (“ma per metà sono ciociara, ho sangue di Sora”) – e in passato è stata Direttore marketing e Comunicazione digitale di Enit – Agenzia Nazionale del Turismo. Di sé ama dire che “cuce i progetti su misura, perché nessuno è valido a priori: le Langhe hanno una certa vocazione, la Tuscia un’altra”. Roberta Milano è più di una digital tourism strategist: è una stilista dell’innovazione. E in queste settimane sta cucendo un abito su misura del Lazio.

#SurprisingLazio

Roberta, può confermare che le mete locali saranno preferite a quelle internazionali?
“Certamente. Il lockdown ci ha costretto a fare i turisti a casa nostra, spesso nella nostra Regione di residenza. Inoltre, la pandemia ha impresso un’accelerazione a una precisa tendenza: quella di prediligere gli spazi aperti, meno affollati. Questi aspetti psicologici si mescolano con alcune necessità oggettive, come la scarsità dei giorni di ferie e la minore disponibilità economica”.

Come si possono valorizzare i luoghi della nostra regione?
“Quando insieme alla Regione Lazio abbiamo tradotto gli obiettivi in strategia di comunicazione, ho lavorato su due punti. Per prima cosa il messaggio che, per essere efficace, non deve passare come un dovere (viaggia nel Lazio perché così sostieni la tua economia), ma un piacere, perché il Lazio è bello, vario, pazzesco, e ci sono tante meraviglie da scoprire anche per chi ci abita. Il secondo punto riguarda il metodo: nessuna comunicazione è più forte di quella fatta dai cittadini stessi che si fanno ambassador spontanei di quel pezzettino di territorio che conoscono e amano. È una regione, questa, che storicamente è stata schiacciata dalla straordinaria bellezza di Roma. Per rispondere alla sua domanda, la mia visione della governance della strategia di comunicazione turistica è creare una regia che focalizzi l’attenzione su una parola – in questo caso, sull’hashtag #SurprisingLazio – ma poi la narrazione è libera. Quando seguo quell’hashtag su Instagram, vedo quello che raccontano tutti, e non quello che racconto io come account ufficiale. E il nostro obiettivo è raccogliere tutto il prezioso materiale che viene postato”.

Aspetti, però: Roma ha schiacciato il resto della Regione?
“Mediaticamente, Roma ti eclissa. Ed è logico. In questo senso, il Covid-19 può essere un’opportunità: la gente ora ha riscoperto vecchi valori ed è predisposta a osservare certi posti con occhi diversi. Abbiamo imparato a guardarci attorno e a riscoprire la bellezza che ci circonda. Ecco perché questo è il momento di far conoscere il Lazio, perfino la Roma meno nota, anch’essa parte della narrazione. Se usi le parole giuste, la gente lo trascorre volentieri un weekend nella propria regione”.

Senza stilare una classifica, quali sono i 5 borghi della regione che l’hanno stregata?
“Anagni, per la sua storia: la cripta, lo schiaffo di Bonifacio VIII. Anagni è stata una sorpresa in relazione alle aspettative che avevo. Poi Caprarola, Gaeta, Subiaco e Viterbo”.

Non ci sono località della Sabina.
“È la mia prossima meta. È una zona del Lazio che non ho ancora visto. Mi sono innamorata della Sabina proprio attraverso i racconti: da Castel di Tora al Lago di Turano. E naturalmente la carbonara!”.

I racconti. L’anima della campagna #SurprisingLazio.
“Esatto. Vede? Questo è il messaggio che vorrei che cogliessero i lettori di RomaH24, i cittadini di Roma. Quando avete un attimo di pausa, andate su Instagram e fatevi ispirare; inoltre potete essere voi stessi fonte di ispirazione, raccontando una storia sul ristorante, sul bar, sul paesaggio, sul borgo che amate”.

Tipo?
“Un testo semplice. Se conoscete un piatto tipico e il ristorante dove si può assaggiarlo secondo tradizione, date consigli. Così come potete aiutare a trovare itinerari in bicicletta. Oppure raccontate quei piccoli “segreti” che rendono unici certi luoghi: Artena è la più grande isola pedonale d’Europa; a Subiaco è stato stampato il primo libro in Italia; a Villa Borghese si trova l’unico orologio ad acqua di Roma; a Latera puoi assaggiare i ravioli dolci della Tuscia; l’Antica Monterano è stata il set del film il “Marchese del Grillo” con Alberto Sordi. È così che la gente scopre l’anima dei luoghi e può essere invogliata a passare un weekend in quel luogo. Le faccio un esempio di un mio racconto?”.

Prego.
“Ad Arpino c’è una targa dedicata a Pasquale Rotondi. È stato lo Schindler delle opere d’arte. In gran segreto ne ha salvato oltre diecimila durante la Seconda guerra mondiale, tra cui capolavori di Giorgione, Tiziano, Tintoretto, Piero della Francesca, Caravaggio. È una storia bellissima. Ma quanti posti nel Lazio possono raccontare storie del genere? Glielo dico io: centinaia”.