Le saracinesche mezze abbassate come bandiere a mezz’asta, meste nelle strade silenti. Alle 18 scatta l’ora x. A Prati, come in tutta Italia, calano le serrande di ristoranti, bar, pub e gelaterie.

Dal 26 ottobre, per il nuovo decreto firmato dal premier Giuseppe Conte per contenere il diffondersi del Covid-19, vige l’obbligo per i locali di chiudere al pubblico, fatta eccezione per l’asporto e la consegna a domicilio.

Via Andrea Doria, viale Giulio Cesare, via Sabotino, via Cola di Rienzo, via Trionfale, il vociare ai tavolini davanti a un aperitivo lascia il posto a vetrine buie e sgabelli al rovescio.

All’imbrunire, il popolo dei rider per le consegne a domicilio si raduna davanti ai locali e comincia il via vai. C’è aria di lockdown. Almeno mezzo.

“C’è aria di sconfitta, mi sento deluso e mi sento abbandonato dalle istituzioni. Credo sia giunto il momento, per tutti i ristoratori, di scendere in piazza” – è il grido di aiuto di Alessandro Benedetti, titolare del locale Lievito in via Andrea Doria.