A Prati è crisi del mercato immobiliare. Domanda e offerta faticano a incontrarsi. Molte attività legate al turismo sono chiuse a seguito del Covid e non si trovano nuovi affittuari. Negli ultimi anni numerosi appartamenti, anche di grandi dimensioni, erano stati convertiti in piccoli hotel e case vacanze, ma ora col calo drastico del turismo, restano chiusi.

Le famiglie che cercano immobili più spaziosi dove vivere – anche questo fenomeno è una conseguenza del lockdown e dello smartworking – si trovano di fronte a un’offerta di appartamenti non idonei, perché composti per lo più da camere ammobiliate con bagno e senza saloni o spazi comuni. A riportare questo dato è Stefano Filastò, agente accreditato alla Borsa Immobiliare di Roma che fa capo a Tecnoborsa. “Anche i locali commerciali del quartiere stanno risentendo del Covid, pochi turisti e lavoratori in smartworking. Negli anni a Prati erano nati tantissimi locali di street food e molti negozi avevano convertito l’offerta dei prodotti verso il turismo. A via Cola di Rienzo ora almeno cinque negozi sono chiusi, cosa che prima della pandemia era impensabile. Ma la situazione si aggrava andando nelle vie limitrofe. Più i negozi sono isolati, più pagano dazio e restano fermi. La sofferenza è grande. Caffetterie, bar, ristoranti: il mercato è fermo”.

C’è chi si è organizzato col catering e il delivering ma i numeri restano drammatici e la prova sono le numerose serrande abbassate. “L’impatto della crisi da Covid sul mercato immobiliare è evidente”, aggiunge Filastò.
Ma quali sono i prezzi delle case in questo momento a Prati? “Si va dai 5.000 ai 5.500 euro al metro quadrato per gli appartamenti di taglia media, tra gli 80 e i 120 metri quadrati, e dai 4.000 ai 4.500 euro per quelli maggiori”, aggiunge Filastò.

Intanto però si registra un’altra tendenza: molti residenti stanno riscoprendo il mercato immobiliare di provincia. “Il timore di un secondo lockdown sta spingendo sempre più persone, anche ai Parioli e al Flaminio, a cercare case più spaziose fuori Roma, da Fregene a Tivoli fino ai dintorni verso Mentana. Molti ora sentono il bisogno di avere un giardino, una valvola di sfogo. E così il passaggio diventa da un appartamento all’interno di un condominio al villino fuori porta”, conclude Filastò.