19 Gennaio 2021 - 19:09 . Fuori Quartiere . Cultura

A Gregorio VII una pietra d’inciampo per ricordare Mario Carucci, ecco la sua storia

La pietra d'inciampo dedicata a Mario Carucci
La pietra d'inciampo dedicata a Mario Carucci

“Qui abitava Mario Carucci, nato nel 1923, arrestato il 5 ottobre 1943, assassinato il 22 dicembre 1943 a Forte Bravetta”. Nella mattinata del 19 gennaio, davanti all’ultima abitazione dell’antifascista Mario Carucci ubicata in vicolo del Gelsomino 50 (zona Gregorio VII), è stata posata una pietra d’inciampo in sua memoria.

La cerimonia della posa della pietra d’inciampo in memoria di Mario Carucci

Alla cerimonia erano presenti rappresentanti delle associazioni Anpi e Arteinmemoria, a rendere gli onori istituzionali c’era la presidente del XIII Municipio, Giuseppina Castagnetta. 

La pietra d’inciampo in memoria di Mario Carucci

Carucci era un cittadino delle Fornaci, membro dei partigiani piceni. Fu catturato il 5 ottobre 1944, sul pianoro di Colle San Marco (Ascoli Piceno) e condotto a Roma dove, dopo continue torture, è stato fucilato a Forte Bravetta il 23 dicembre 1944. Aveva soltanto 21 anni.

La presidente del XIII Municipio, Giuseppina Castagnetta

I sampietrini, cubi che misurano 10 x 10 centimetri, sono un’iniziativa dell’artista tedesco Gunter Demnig che risale al 1993, le sue pietre, ricoperte con una piastra in ottone, vengono affogate nell’asfalto davanti alle ultime abitazioni delle vittime di deportazioni naziste, e recano il nome del deportato, l’età, la data della deportazione e, quando nota, la data della morte.

Chi era Mario Carucci

I primi Stolperstein sono stati installati a Colonia nel 1995, da allora, in Europa, se ne contano circa 50mila. Il progetto, per Roma, è curato da Adachiara Zevi.

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