18 Ottobre 2020 - 11:12 . Prati . Personaggi
Dal football americano al gelato artigianale: la curiosa storia di Manuel Pallini
Due metri di pura bontà. In tutti i sensi. Ma meglio non farlo arrabbiare o vi placcherà senza pietà. Proprio come ha fatto per anni sui campi di football americano. Manuel Pallini, 30 anni, ha trovato a Prati la sua dimensione. Dal luglio del 2019 ha aperto la sua gelateria artigianale, la “Manny’s”, a via Andrea Doria, a due passi dal Vaticano. Il sogno di una vita.
“Abitavo alla Romanina, poi per studio e lavoro sono stato diverso tempo fuori Roma, tra Terni, Firenze e Perugia, e quando ho avuto l’opportunità di tornare, non mi sono fatto scappare l’occasione – ci racconta Manuel -. Si è presentata l’opportunità di aprire un locale a Prati e ho deciso di coglierla al volo. Il punto infatti è speciale: nel cuore del quartiere ma a due passi da San Pietro, quindi sono anche tanti i turisti che passano. E poi il quartiere è sempre stato un sogno, ci sarei voluto venire sempre ad abitare e oggi infatti è così”.
Un’idea, quella della gelateria, nata con gli anni: “Ho sempre voluto mettermi in proprio – confessa Pallini -. Mi sono trovato a 18 anni nell’attività di mio padre, che ha una ditta di ristrutturazione che ha tra i suoi clienti tante attività importanti come la catena dei bar pasticceria Tornatora (tra cui uno in zona Prati Fiscali, ndr) e Alice Pizza, ma ho capito che non era quella la strada a cui arrivare a meta. Volevo arrivarci con le mie forze. Ho fatto per tanti anni corsi di specializzazione e quando si è presentata l’occasione di avere una gelateria tutta mia, ho preso la palla al balzo e mi sono buttato. E ho trovato questo posto che è una zona importante di Prati, una zona di passaggio di turisti e non solo. E poi è a due passi dal mercato Trionfale”.
L’apertura, la gioia di avere una propria attività e poi dopo qualche mese il Covid-19 che ha bloccato tutto. Un periodo sicuramente non semplice per chi come Manuel ha aperto un locale da poco: “Devo dire la verità che ho avuto la fortuna di iniziare la stagione in estate e di fare subito numeri molto importanti, perciò il lockdown l’ho preso più come un periodo di pausa. Ripartendo ho rifatto i numeri dello scorso anno, anche se i turisti sono mancati eccome. Nelle difficoltà, ci siamo mossi bene. La paura c’era, ma alla fine abbiamo sofferto men odi tante altre attività che sono state costrette a chiudere”.
Un nome speciale il “Manny’s”, che lo lega a doppio filo alla sua altra grande passione, il football americano: “E’ il mio soprannome. Ho sempre avuto la passione per questo sport – ammette Pallini -, vedendolo in tv nei film e guardando una volta l’anno il Superbowl. Non sapevo neanche che in Italia ci fosse. Invece quando ero a Terni scoprii la squadra grazie ad alcuni volantini e decisi di provarci, anche per fare attività fisica. E dopo un allenamento è stato amore a prima vista”.
Tante le esperienze: dai Terni Steelers ai Guelfi Firenze, fino ai Marines Lazio. E poi anche la Nazionale: “Ho girato tanto, mi sono davvero divertito. Ma poi purtroppo negli ultimi anni, quando ho giocato in Serie A e con l’Italia, ho capito che non potevo portarlo avanti. Qui nel nostro Paese non è uno sport professionistico, ma richiede comunque un impegno che sia tale. L’infortunio è dietro l’angolo e il corpo ne risente. Quindi ad un certo punto ho capito che non potevo permettermi di farmi male, vista l’attività che porto avanti. E quindi ho smesso”.
E ora è solo per la sua “Manny’s”, dove porta avanti un concetto chiaro: “Ho sempre cercato un prodotto di qualità a prezzi contenuti. Ho studiato le gelaterie e ho messo in campo dei prodotti di livello superiore. E a questo provo ad abbinare un ambiente familiare, visto che davvero la mia è un’attività di famiglia. E questo modo di fare ha fatto colpo”.
Prati che non vuol dire solo la gelateria. Da qualche mese, come era nei suoi desideri, ha anche trovato casa qui: “Sono a viale Angelico e perciò vivo questa zona tutti i giorni – dice Pallini -. Ho venduto l’auto e per i miei trent’anni mi hanno regalato un monopattino. Per questo ora giro il quartiere con questo o con la bici e quando devo andare al lavoro faccio un giro molto largo, perché mi piace vederlo. E poi che bello girare per il mercato Trionfale, dove faccio la spesa. C’è gente incredibile e ormai mi conoscono tutti, non passo inosservato (ride, ndr). Sono davvero soddisfatto, la qualità della vita mi è cambiata tanto e in meglio“.
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