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Incinta e col Covid, i medici dell’Umberto I salvano lei e il bimbo

di Giulia Argenti

È venuto alla luce alla trentesima settimana di gestazione e, quando è nato, pesava appena 1,4 chilogrammi. A salvare lui e la sua mamma, sono stati i medici del Policlinico Umberto I. 

La donna è arrivata in ospedale alla 29esima settimana di gestazione in condizioni critiche: era positiva al Covid che le aveva provocato la polmonite e presentava un’insufficienza respiratoria acuta grave. Un quadro clinico talmente serio da spingere i medici a ricorrere alla macchina che permette la circolazione extracorporea a membrana Ecmo (tecnica avanzata in cui il macchinario sostituisce le funzioni del cuore e dei polmoni della paziente, aspirando il sangue prima che arrivi al cuore, depurandolo e quindi reimmettendolo in circolo al fine di garantire un’adeguata respirazione della donna e del feto, ancora estremamente prematuro).

Durante il settimo mese di gravidanza, però, le condizioni della donna sono peggiorate: aveva una gravissima ipossiemia (diminuzione della quantità di ossigeno nel sangue) che rischiava di compromettere la sua sopravvivenza e quella del piccolo. I medici sono stati dunque costretti a eseguire un taglio cesareo urgente. Il neonato è risultato negativo al Covid, ma aveva una sindrome da distress respiratorio  (patologia polmonare che colpisce i neonati nati prematuramente) di grado severo, che ha richiesto ventilazione meccanica per circa una settimana.

Le condizioni della neomamma, invece, sono progressivamente migliorate, fino a non rendere più necessario il macchinario per la circolazione extracorporea. La donna è stata così trasferita dalla terapia intensiva al reparto di ostetricia, dove ha potuto finalmente abbracciare il suo bambino, che sta completando il percorso di degenza.

“Il successo del trattamento è stato frutto di una stretta collaborazione multidisciplinare da parte del personale dell’equipe di anestesisti-rianimatori, ginecologi, neonatologi e radiologi del Policlinico – spiegano dall’Umberto I –. Questa pagina di buona sanità è frutto del lavoro di formazione quotidiana in un centro di riferimento soprattutto per casi di alta complessità, dimostrando la qualità e la professionalità di personale altamente specializzato e sempre in prima linea durante l’emergenza Covid”.

” Casi come questo nelle letteratura scientifica sono veramente e per fortuna pochi – spiega Fabrizio d’Alba, direttore generale del Policlinico – avevamo due vite da salvare e grazie alla grande professionalità dei medici, degli infermieri e di tutti i professionisti che si sono prodigati con successo su questo caso e la possibilità di avere a disposizione l’Ecmo, ci siamo riusciti. Grazie!”.

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