30 Agosto 2021 - 7:35 . Sapienza . Cronaca

Studentesse Sapienza bloccate a Kabul, la rettrice: “Si faccia il possibile per salvarle”. Una di loro scrive una lettera

La rettrice della Sapienza Antonella Polimeni
La rettrice della Sapienza Antonella Polimeni

“Siamo pronti a ogni forma di aiuto per le 81 studentesse bloccate a Kabul”.  A parlare è la rettrice della Sapienza Antonella Polimeni, che ha commentato così la drammatica notizia arrivata domenica 29 agosto da Kabul: 81 studentesse che sarebbero dovute partire da Kabul per Roma, per iniziare l’anno accademico alla Sapienza, sono rimaste bloccate.

“Tra queste molte sono mamme con figli a seguito e ci risulta anche una studentessa incinta di pochi mesi – spiega Polimeni –. Le ragazze erano sulla lista del Ministero della Difesa per essere trasferite in Italia su nostra richiesta, ma a causa dell’attentato all’aeroporto di Kabul non sono riuscite ad avvicinarsi al luogo della partenza. Auspichiamo che la comunità internazionale intensifichi gli sforzi per fornire adeguato e tempestivo supporto a chi continua ad essere in situazioni di pericolo nei territori afghani. Con il prorettore agli Affari Internazionali dell’Ateneo, Bruno Botta, stiamo seguendo da vicino l’evoluzione degli eventi e la nostra interlocuzione con le autorità e le istituzioni è costante”.

Le 81 ragazze fanno parte di un più ampio gruppo di 118 studenti rimasti bloccati: “Il pericolo maggiore è che ora ci siano delle rappresaglie” spiega il prorettore Botta. La rettrice ha anche pubblicato sul suo profilo Instagram il testo di una lettera scritta da una studentessa bloccata a Kabul: “Non so da dove cominciare, abbiamo così tanti problemi per sopravvivere, le nostre vite sono in pericolo. La città è diventata una città di fantasmi e colpita da un’ondata di terrore. Non riesco più a dormire e il sonno mi ha lasciato gli occhi, di notte ho incubi infiniti, di giorno ho continui mal di testa e prendo tutte le medicine che trovo – scrive la ragazza –. Non riesco più a mangiare e la preoccupazione per il futuro non mi lascia un attimo di serenità. Le strade della mia città sono vuote e fredde, tutte le ragazze sono scappate o hanno paura di uscire di casa, siamo tutte preoccupate ma aspettiamo un miracolo che ci aiuti almeno a lasciare questo pericoloso Paese e ad offrirci un opportunità di sopravvivere e studiare e realizzare i nostri sogni. Ho letto la notizia che i talebani prenderanno il controllo dell’aeroporto alla fine di questo mese, ho un nodo alla gola che mi sta soffocando, avrei voluto urlare ma non potevo, ho iniziato a scrivere tutto quello che volevo urlare. Mi chiedevo se ci sarà qualcuno che possa leggere queste righe dal mio cuore spezzato e aiutarci a uscire da questa città sofferente prima che ci seppelliscano con tutti i nostri sogni“.

E ancora: “Siamo un gruppo di studenti afghani che sono stati ammessi all’Università La Sapienza di Roma, veniamo da diverse regioni dell’Afghanistan e siamo a Kabul da giorni abbiamo cercato di entrare in aeroporto nonostante esplosioni, sparatorie e violenze ma fino ad ora non siamo riusciti a partire e i talebani non ci permettono di avvicinarci all’aeroporto. Chiediamo al governo italiano e alla comunità internazionale di collaborare con noi studenti dell’Afghanistan, siamo un gruppo sociale vulnerabile in questo Paese martoriato e abbiamo urgente bisogno di aiuto per salvare le nostre vite da questa situazione di immediato pericolo. Abbiamo bisogno della speranza per continuare la vita!”

LEGGI: Il piano completo della Sapienza per gli studenti afghani