15 Febbraio 2022 - 16:58 . tiburtino . Cronaca

Stazione Tiburtina, cantieri immobili e degrado. La denuncia dei cittadini: “Sulla rotatoria di cui si vantava la Giunta Raggi ci parcheggiano sopra”

Un cantiere che sarebbe dovuto durare 450 giorni e che è tuttora presente nella vita dei cittadini del Tiburtino. I lavori alla stazione Tiburtina, iniziati l’11 luglio 2019 e con termine dichiarato al 4 ottobre 2020, tengono ancora in ostaggio la viabilità del Nomentano e, stando a quanto già raccontato per RomaH24 dal Comitato cittadini Stazione Tiburtina, dovrebbero giungere al termine entro il 5 marzo 2022.

Oggi l’area però è completamente abbandonata, di operati pochi se ne sono visti, nonostante le tante promesse di riqualificazione dell’area. Tra le motivazioni sollevate dai cittadini, anche l’inadempienza. “L’Autostazione, prima gestita dalla società Tibus Srl, poggia su suolo comunale e il Campidoglio avrebbe potuto ricavare dall’affitto 4-5 milioni utili anche per le casse della città –  denuncia Lorenzo Mancuso, portavoce del Comitato cittadini Stazione Tiburtina – “Di fatto però la concessione sull’autostazione è scaduta nel 2016 senza che nessuno provvedesse al rinnovo, la questione ora è deposta in tribunale e il Comune deve redimerla”.

Una stazione che ogni giorno raccoglie 10 milioni di persone che arrivano e partono da Roma. “La giunta Raggi voleva spostarla su territorio di Ferrovie dello Stato, eliminare un polo del genere è pura assurdità”, prosegue Mancuso. Nel progetto di riqualificazione da 4-5 milioni, spiega l’assessore alle Attività Produttive e alla Mobilità del II Municipio, Valentina Caracciolo, “La Tibus aveva presentato un progetto di riqualificazione dell’autostazione per metterla in sicurezza nei lavori, dotandola di una serie di accorgimenti anche a livello acustico per i residenti di zona”.

TRA PROMESSE E RISULTATI DELLA GIUNTA RAGGI

Nel 2020 la Giunta Raggi annunciò la riqualificazione dell’area del Piazzale Ovest, con l’aumento di aree verdi, spazio per i pedoni e attenzione particolare alla mobilità sostenibile, interventi che avrebbero coinvolto anche via Nomentana, nel tratto tra via Teodorico e via Lorenzo il Magnifico. Qui, la Giunta cinquestelle, sarebbe dovuta intervenire con la riqualificazione della sede stradale, la bonifica e la ricostruzione della rete idraulica, nonché il restyling dei marciapiedi.

A distanza di due anni però, il malcontento dei cittadini è tangibile. “Oggi sulla rotatoria di cui si vantava la Giunta Raggi, cuore del loro progetto di riqualifica, ci parcheggiano già sopra”, spiega Mancuso, “Non a caso abbiamo già presentato una delibera popolare di 10mila firme approvata da tutta l’ex amministrazione per riqualificare l’area del Tiburtino-Nomentano”.

A CHE PUNTO SIAMO OGGI: LE PROPOSTE SUL TAVOLO

Al centro dei lavori, poi, c’è la ricollocazione di una parte dell’autostazione.  “È una questione che dobbiamo approfondire nelle prossime settimane – spiega l’assessore Valentina Caracciolo – Dovremo capire se dislocare tutta l’autostazione ad Anagnina o solo una parte. Il problema è che un’autostazione in mezzo a un centro abitato non risulta conveniente e quindi stiamo valutando se spostare un pezzo su Anagnina, un pezzo sul piazzale Est di Tiburtina che attualmente non è attrezzato. I lavori comunque sono in via di completamento sulla circonvallazione Nomentana, la fase successiva sarà via Mazzoni”.

Al Campidoglio fanno sapere intanto che sono al vaglio altre soluzioni. “Con Fs sistemi urbani (Gruppo Fs) abbiamo riavviato il ragionamento sul piano di assetto della Tiburtina, così come delle altre stazioni, appena ci siamo insediati – così l’assessore capitolino all’Urbanistica, Maurizio Veloccia – “Allo studio c’è un’ipotesi di modifica importante rispetto a quanto era stato presentato l’anno scorso, che era una proposta preliminare e che non aveva ancora tutti gli studi a supporto. Quella prima ipotesi proponeva, comunque, una strategia che era quella di una densificazione dell’area della stazione Tiburtina, con un nuovo skyline che quel masterplan immaginava come una specie di fronte che sembrava quasi voler prolungare dall’altra parte della stazione l’edificio di Bnl. Dal punto di vista strategico la filosofia della densificazione è condividibile e giusta”.

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