11 Giugno 2021 - 11:21 . montesacro . Cronaca

Rifiuti, strade, scuole e parchi: Giovanni Caudo (che si candida da indipendente alle primarie) risponde a tutte le domande sul futuro di Roma

Giovanni Caudo
Giovanni Caudo

“Roma non è come gli altri comuni italiani, ha dimensioni ed esigenze differenti” Giovanni Caudo, presidente del III Municipio (tra i più estesi e popolosi di Roma) e per due anni assessore alla Trasformazione Urbanistica in Campidoglio, ha avuto modo di toccare con mano cosa significhi amministrare la città e sembra avere ben chiare le chiavi da usare per governarla: “I Municipi – spiega – devono avere la possibilità di gestire i fondi autonomamente per quanto riguarda, per esempio, la manutenzione dei marciapiedi”.

Il 20 giugno Caudo parteciperà alle primarie del Centrosinistra per scegliere il candidato sindaco alle elezioni di ottobre, per questo Roma H24 ha raccolto alcune delle domande e considerazioni fatte dai lettori e le ha girate al minisindaco di Montesacro.

La situazione rifiuti a Roma è critica: da candidato sindaco, come affronterebbe la questione Ama?

“Se oggi ci troviamo nuovamente in emergenza rifiuti, con i cassonetti stracolmi e i rifiuti in strada in quasi tutti i quartieri, è perché Ama non riesce a conferire negli impianti che sono saturi ben250 tonnellate di immondizia al giorno che infatti restano per strada. Martedì 8 giugno, per fare un esempio, alle 10 di mattina gli impianti non ricevevano più i rifiuti. Cinque anni di niente sulla gestione del ciclo dei rifiuti e oggi per superare l’emergenza si rende necessario obbligare gli impianti privati a ricevere il massimo previsto della quota di tonnellaggio giornaliero, consentendo ad Ama di conferire tutti i rifiuti. Ad oggi questo non accade”.

Visto che nomina gli impianti, deve sapere che alcuni cittadini chiedono perché dal Tmb di via Salaria si senta ancora l’odiata puzza che dal 2010 al 2018 li ha tenuti reclusi in casa.

“Voglio chiarirlo una volta per tutte: l’impianto di via Salaria è spento e non verrà mai più riacceso. I compattatori che si vedono entrare non scaricano all’interno della struttura, semplicemente gli autisti utilizzano gli spogliatoi a fine turno. Quell’impianto non ha più le autorizzazioni per operare. Rivendico il lavoro fatto da questa giunta fin dal suo insediamento insieme all’Osservatorio NO Tmb e che già prima dell’incendio doloso del dicembre 2018 (in seguito al quale l’impianto smise di funzionare, ndr) erano stati fatti grossi passi avanti: per esempio l’Agenzia regionale per la protezione ambientale aveva messo nero su bianco tutti i disastri del Tmb. Adesso mi auguro che, una volta risolta la situazione critica in cui versa Ama, si possa fare di quell’impianto un centro direzionale come da proposta stessa della municipalizzata”.

L’incendio al Tmb Salario

Passiamo ai trasporti pubblici: molti pendolari lamentano un servizio sempre meno efficiente.

“Si, oggi paghiamo all’Atac circa 100 milioni di chilometri ma ne fanno realmente circa 80 milioni, corse saltate, lunghe attese, un calvario per i cittadini. Cosa fare: innanzitutto bisogna prolungare la linea A della metro fino a Tor Vergata da una parte e Torrevecchia-Boccea-Gra dall’altra e la linea B fino a Casal Monastero e a Bufalotta, come ho proposto sin dall’inizio, affinché chi vive intorno al Gra possa avere accesso alle metropolitane. Poi, bisogna convertire la linea ferroviaria della Roma-Lido prolungandola fino a Fiumicino e, grazie al completamento dell’anello ferroviario, potenziare lo snodo a Tor di Quinto della rete che porta da Flaminio a Viterbo, sbloccando l’intero quadrante Nord della città. Nella zona del X Municipio, una volta potenziata la Roma-Lido, va implementato un sistema di superficie che permetta all’abitato di Acilia, Infernetto e Axa di raggiungere il trasporto su ferro senza usare un mezzo privato. Va costruita la linea D della metro, l’ultima rimasta ancora su carta e realizzato il tanto atteso tram che serve la Palmiro Togliatti e che da Ponte Mammolo permetterebbe di arrivare alle linee A e C della metro fino al parco dell’Appia. Va proseguito il tram 8 fino a Termini. Questi ultimi sono tutti interventi che si possono realizzare entro il 2026, con i fondi del PNRR. Infine, è ora che si mettano davvero in connessione le 200 stazioni su ferro che abbiamo a Roma con un capillare trasporto su gomma”.

Edilizia scolastica: il recente crollo di un controsoffitto nella scuola di viale Adriatico a Montesacro ha fatto esplodere la polemica sulla manutenzione delle scuole. Qual è la situazione attuale a Roma e come pensa si possano superare i rimpalli di competenze?

“A Roma ci sono oltre 1.100 plessi scolastici e spesso c’è uno scarico di competenze continuo: un ente si occupa dei muri, uno dei riscaldamenti, uno dei soffitti. Il risultato è che questo bizantinismo burocratico non è in grado di dare risposte, così com’è successo a viale Adriatico. Da sindaco proporrò la costituzione di un Dipartimento dei beni comuni che gestisca tutti gli edifici pubblici e in particolare le scuole. Un Dipartimento che programmi la manutenzione ordinaria, straordinaria e costituisca il riferimento unico con i municipi e anche per i dirigenti scolastici. Come Municipio abbiamo chiesto 3 milioni di euro per la manutenzione, ce ne hanno accettato solo uno al momento e stiamo aspettando gli altri. Finestre, coperture esterne, tetti, stiamo agendo in questo senso su tutto il territorio dopo 20 anni di immobilismo. La gestione della manutenzione delle scuole allo stato attuale con tutti gli intrecci di competenze la definirei barocca”.

Manutenzione del verde pubblico: i cittadini lamentano incuria e abbandono, erba non tagliata e atti di vandalismo. Sempre più spesso i comitati di quartiere e le associazioni adottano delle aree e le tengono pulite. È un modello estendibile?

“Dobbiamo essere grati ai cittadini che si prendono cura delle aree verdi, dei parchi ma Roma deve mettere in piedi un vero e proprio servizio giardini, assumere i giardinieri e acquistare mezzi e strumenti. Ci sono tantissime aree verdi, spesso di centinaia di ettari e non possono essere curate dai cittadini. Il mutualismo dei comitati e dei cittadini è un elemento di supporto ma non sostitutivo. Il dipartimento di tutela ambientale dovrà occuparsi di tutte le aree non edificate, incluse le aree agricole e quelle private lasciate incolte, spesso a rischio incendio. Il servizio giardini deve gestire i grandi parchi e supportare i cittadini. Noi appena ci siamo insediati abbiamo acquistato strumenti nuovi, come per esempio un trattore tagliaerba e li mettiamo a disposizione a chi li chiede. Cittadini volontari e associazioni sì, sono una risorsa, ma non scarichiamo su di loro compiti che dovrebbero e devono essere dell’amministrazione pubblica”.

Giovanni Caudo

I marciapiedi e la pulizia delle strade sono temi che stanno molto a cuore ai cittadini romani, che si chiedono come sia possibile tanto degrado e incuria.

“Ne ho parlato poche settimane fa, spiegando la situazione. Roma Capitale ha dato ai Municipi circa 120.000 euro ciascuno per il diserbo dei marciapiedi, invasi dalla vegetazione incolta. Una cifra assolutamente non sufficiente. Anche perché la situazione di incuria è talmente grave che quando si elimineranno le erbacce e gli arbusti, rimarranno le buche. Il mancato diserbo ci costa due volte, tagliare l’erba e rifare il marciapiede per togliere le buche provocate dall’apparato radicale. Sa perché succede questo? Perché il Comune a gennaio scorso ha levato la competenza ad Ama, che però si è tenuta i soldi previsti dal contratto di servizio per fare il diserbo dei marciapiedi. E i Municipi non hanno le risorse. Da sindaco farò in modo che ogni singolo Municipio possa indire delle gare e scegliere autonomamente il soggetto a cui affidare il diserbo, a quel punto vedrete che la manutenzione sarà impeccabile. Sullo spazzamento e il lavaggio delle strade la situazione è simile: Ama prende 820 milioni l’anno dalla tariffa sui rifiuti pagata da noi cittadini, dovrebbe occuparsene regolarmente, ma non lo fa”.

La Capitale è ormai disseminata di accampamenti di ogni tipo: dai parchi pubblici alle stazioni ferroviarie, passando per quelle della metropolitana. Cosa risponde a chi pone questa problematica tra le più urgenti da risolvere?

“Roma non ha un sistema di accoglienza di migranti e senza dimora. Questa problematica non viene affrontata dall’amministrazione, è naturale trovare persone che dormono nelle stazioni o ovunque possano. Bisogna prevedere degli hub di accoglienza per migranti, fare attività di formazione di chi si occupa di queste persone, fare un lavoro con le ASL per evitare che dimettano i pazienti come viene fatto adesso, senza controllo, spesso lasciando girare per la città persone affette da disagi psichici. Non c’è nessun governo di una questione così complessa.

Per quanto riguarda i campi nomadi, è necessario superarli scordandosi della non-soluzione degli sgomberi. Sono solo spot elettorali, come quello del campo di Tor di Quinto tanto pubblicizzato lo scorso agosto da Raggi. Quella gente si è sparsa nei quartieri limitrofi e adesso l’amministrazione paga gli straordinari alla polizia locale per stare con una pattuglia tutto il giorno lì ad evitare che tornino a viverci. Bisogna avvalersi di mediatori culturali per accompagnare rom, sinti e camminanti in un percorso di integrazione reale, come è stato fatto per esempio a Torino, distinguendo tra chi vuole davvero superare quelle condizioni e chi invece delinque sfruttando i propri connazionali”.

Il tema della sicurezza ricorre puntualmente: soprattutto nelle periferie, i cittadini non si sentono al sicuro.

“A Roma non si risolve tutto abbattendo le villette dei Casamonica. Questa è una città assediata dai clan mafiosi, ne parlano solo ‘Libera’ ma è un tema che va affrontato. Dobbiamo impedire che i nostri giovani trovino nelle organizzazioni criminali una valida alternativa lavorativa. Dal canto loro le forze dell’ordine fanno ciò che possono con le risorse che hanno, ma rendiamoci conto che nel nostro territorio alle 8 di sera non c’è un commissariato di Polizia o una stazione dei Carabinieri aperta e le volanti vengono mandate in tutta Roma tramite le chiamate al 112. Roma non è una città come le altre, per questo deve godere di risorse differenti. Va ridiscusso il rapporto tra il Comune e lo Stato”.

Chiudiamo con la manutenzione stradale: nonostante i tanti interventi, soprattutto nell’ultimo anno, di vie dissestate ce ne sono ancora molte.

“A Montesacro fin dall’insediamento della mia giunta abbiamo progettato interventi in maniera razionale, sfruttando molto anche i rapporti con le società dei sotto servizi (Acea e ItalGas, ma anche chi installa la fibra ottica, ndr) che effettuano gli scavi. Durante la giunta Marino abbiamo approvato un regolamento apposito che, innanzitutto, limita gli scavi d’emergenza solo a situazioni davvero gravi, come le perdite d’acqua. Dopodiché l’applicazione di questo regolamento obbliga le ditte a rifare tutto il manto stradale o il marciapiede interessato dai lavori sulle proprie reti. Serve una programmazione seria per conoscere in anticipo i lavori che verranno effettuati.

Come Municipio abbiamo goduto di un ottimo rapporto col Simu (dipartimento sviluppo infrastrutture e manutenzione urbana, ndr) ma si può fare di meglio nella gestione complessiva. I cantieri molto lunghi? Può capitare, a volte le ditte che si aggiudicano gli appalti non sono all’altezza, qui a Montesacro abbiamo sempre fatto in modo che il disagio per i cittadini fosse ridotto al massimo. Spesso un cantiere è lungo solo perché si decide di procedere per step, operando chiusure stradali parziali.”.

Come votare alle primarie del Centrosinistra del 20 giugno

Tutti i cittadini residenti a Roma, inclusi quelli che hanno compiuto 16 anni, potranno partecipare come elettori alle primarie del Centrosinistra del 20 giugno.

È possibile esprimere il proprio voto sia online, sia recandosi – nel rispetto delle norme anti-Covid 19 vigenti – nei gazebo che verranno allestiti in tutti i municipi romani. Per il voto online, clicca qui. Per quello in presenza, il gazebo sarà collegato al seggio elettorale di riferimento, quindi per essere ammessi al voto bisognerà presentarsi con un documento che indichi chiaramente l’indirizzo di residenza. Inoltre, gli elettori dovranno sottoscrivere le Linee Guida del Centrosinistra per Roma” e versare un contributo di almeno 2 euro, che andrà a comporre un fondo per l’organizzazione.