25 Febbraio 2021 - 13:22 . Sapienza . Cronaca

Inaugurazione Sapienza, Polimeni: “L’ateneo in prima linea contro le disuguaglianze”

La rettrice Antonella Polimeni
La rettrice Antonella Polimeni

“Non esistono opportunità predefinite solo per qualcuno. Chiunque lo voglia, deve essere posto nelle condizioni di migliorarsi. Ed è anche compito dell’università  far sì che questo accada”. Lo ha detto la rettrice dell’università Sapienza, Antonella Polimeni, in occasione dell’inaugurazione dell’anno accademico dell’ateneo, durante la sua prolusione dedicata a disuguaglianze e mobilità sociale.

Partendo da un’epistola di Seneca, la rettrice ha ribadito che di fronte alla crescita delle disuguaglianze “è necessario combattere il rifiuto della diversità, nella convinzione che non esiste distinzione fra italiano e straniero, tra ricco e povero, tra abile e disabile e tra uomo e donna. E il primo pregiudizio da abbattere – ha aggiunto Polimeni – è quello secondo cui le disuguaglianze siano utili alla società. Oggi le disparità sono in aumento. E i loro effetti sono stati drammaticamente accentuati dalla pandemia che ha sconvolto il mondo”.

In Italia, secondo la rettrice, è rilevante la “disuguaglianza intergenerazionale “, che si collega alle condizioni socio-economiche della famiglia di origine. “Lo status familiare non è però  l’unica condizione discriminante – ha spiegato – altri fattori sono importanti come la possibilità di partecipare alla vita civica”. A cui si aggiungono la salute, la disabilità e anche il genere. Disuguaglianze che per la rettrice “interagiscono, potenziandosi l’una con l’altra”.

“Di fronte alla pandemia le condizioni di svantaggio economico rappresentano fattori di rischio” ha proseguito Polimeni, che poi ha ringraziato tutto il personale medico e sanitario che lavora negli ospedali dell’ateneo. “La pandemia ha allargato la forbice delle disuguaglianze. Mentre l’isolamento ha alimentato disagio sociale, disturbi mentali e alimentari. E molti minori hanno subito una pesante perdita educativa”. Di qui, quindi, il ruolo dell’Università come motore di mobilità. “Forse non sufficiente per contrastare l’effetto delle disuguaglianze, ma di sicuro il migliore di cui a oggi si disponga”.

“Maggiore accesso, migliore accesso – ha sintetizzato Polimeni- lo dobbiamo fare non per migliorare qualche indicatore o qualche coefficiente di performance, ma perché e’ indispensabile impegnarsi per un’offerta formativa sostenibile, favorendo processi di inclusione e valorizzazione delle diversità. Sono il razzismo, il sessismo, il classismo e l’omofobia a creare il pregiudizio e trasformare le differenze in disuguaglianze”.

“La Sapienza è  impegnata nella ‘quarta missione’- ha concluso Polimeni- ossia quella di favorire la crescita delle persone, la crescita di chi è più svantaggiato, di chi è all’angolo”.

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