27 Febbraio 2021 - 12:07 . flaminio-parioli . Cronaca

Ai Parioli l’ultimo saluto a Catricalà. Don Antonio: “Ha dato forma alle istituzioni”

La moglie Diana Agosti e le figlie di Catricalà
La moglie Diana Agosti e le figlie di Catricalà

Un lungo applauso ha accompagnato la salma di Antonio Catricalà all’uscita della chiesa di San Bellarmino, dove tra tra le 10 e le 11.30 di oggi, 27 febbraio, si sono tenuti i funerali dell’ex sottosegretario alla presidenza del consiglio. Catricalà è morto il 24 febbraio dopo essersi sparato un colpo di pistola alla tempia nella sua abitazione a via Antonio Bertoloni 49, ai Parioli.

I funerali di Antonio Catricalà

“Affidiamo un uomo grande alle mani sicure di Dio – ha detto don Antonio Magnotta durante la cerimonia -. Non solo un uomo delle istituzioni, ma un uomo che ha dato forma alle istituzioni. Antonio Catricalà ha dimostrato risorse creative, alta competenza giuridica e tecnica, è stato capace di dare fiducia e sapersela conquistare”.

Una delle due figlie di Catricalà ha letto una poesia in memoria del padre alla quale sono seguiti i ricordi commossi di amici e colleghi del giurista, tra cui quello di Gianni Letta, anche lui ex sottosegretario alla presidenza del consiglio.

Circa duecento le persone presenti per l’ultimo saluto, tra loro anche molti esponenti della politica e della società civile, tra cui il fondatore della comunità di Sant’Egidio Andrea Riccardi e il presidente del Coni Giovanni Malagó.

Antonio Catricalà lascia la moglie, Diana Agosti, e due figlie. Riposerà al cimitero di Prima Porta.

I funerali di Antonio Catricalà

Chi era Antonio Catricalà

Catricalà aveva 69 anni, dal 2017 era presidente del Cda della società Aeroporti di Roma e nei giorni scorsi era stato nominato presidente dell’Igi, l’Istituto grandi infrastrutture.

Dal 2005 al 2011 era stato presidente dell’Autorità garante della concorrenza e del mercato. Poi era stato sottosegretario alla presidenza del Consiglio del governo Monti dal novembre del 2011 e viceministro dello Sviluppo del governo di Enrico Letta nel 2013.

Magistrato del Consiglio di Stato dal 2014, ha poi esercitato la professione di avvocato. Nel settembre del 2014 è stato candidato dal centrodestra a giudice della Corte Costituzionale.