11 Marzo 2021 - 7:38 . Vigne Nuove . Ambiente

Villa di Faonte, sabato 13 aprirà al pubblico (dopo vent’anni) il parco archeologico

Ci sono voluti esattamente vent’anni, ma finalmente il parco archeologico di Villa di Faonte è una realtà. Il quartiere, sorto tra Montesacro e Talenti, avrà finalmente accesso all’area verde promessa ai suoi nuovi abitanti da quasi dieci anni, ovvero da quando sono stati realizzati i palazzi. Sabato 13 marzo alle 16 – restrizioni governative permettendo – il III Municipio inaugurerà il parco, due ettari di cui il 10% circa sono area archeologica, dopo che per due anni i cancelli erano rimasti chiusi nonostante il collaudo concluso a maggio 2019.

Il parco archeologico Villa di Faonte

L’opera è stata realizzata da privati, nell’ambito delle opere a scomputo previste dal Pru (programma di recupero urbano) Fidene-Val Melaina del 1993 ed è costata 490.000 euro. Avrà due ingressi su via delle Vigne Nuove e uno su via de Passo del Turchino.

Dal 9 maggio sarà il Municipio che si occuperà dell’apertura e della chiusura dell’area, mentre per la pulizia e lo sfalcio dell’erba tutto sarà in mano al Comune. “L’apertura è stata ritardata per questioni burocratiche – spiega Stefano Sampaolo, vicepresidente del III Municipio e assessore all’Urbanistica – visto che si doveva verificare il passaggio tra il Pau (dipartimento programmazione e attuazione urbanistica, ndr) e il dipartimento patrimonio”.

Il parco archeologico Villa di Faonte

Una lungaggine contro cui si è scagliato Giovanni Caudo, presidente di Montesacro, che risponde a distanza ad un post della Sindaca Raggi che il 5 marzo annunciava l’apertura del parco. “Di cosa si vanta Raggi? – si chiede il mini sindaco – di averci impiegato due anni a prendere in carico l’area? Il Comune non è stato affatto d’aiuto in questo, anzi ha rappresentato un intralcio. Per due anni il parco è rimasto chiuso, pronto, con l’illuminazione funzionante, ma inaccessibile ai cittadini. L’immissione in possesso è avvenuta il 3 marzo, dopo un incontro organizzato da noi con il Pau, il Patrimonio, la Soprintendenza di Stato, la Sovrintendenza capitolina e l’impresa costruttrice”.

Nel suo post, Raggi scriveva che il privato “dovrà occuparsi degli ultimi interventi di manutenzione, poi potremo finalmente aprire questo polmone verde che sarà presto a disposizione dei residenti della zona e di tutti i cittadini”. In realtà, come ha dichiarato Caudo, l’apertura sarà anticipata di circa tre mesi. “La Sindaca non sa quando apre il parco – ribatte l’ex assessore della giunta Marino – perché non ha fatto nulla per aprirlo. È il solito ufficio stampa capitolino che mette il cappello sul lavoro del Municipio”.

Chissà poi quando aprirà anche il polo archeologico, attualmente poco più di un magazzino di reperti, vicino all’Ipercarni di via delle Vigne Nuove, in dotazione al ministero dei Beni e delle Attività e del Turismo.