22 Luglio 2022 - 10:50 . verano . Cronaca

Verano, sparita la bara di Katy Skerl: il giallo si riapre

Katy Skerl
Katy Skerl

Una bara è sparita dal Cimitero del Verano. Si tratta di quella di Caterina, detta Katy, Skerl. La giovane,  figlia del regista svizzero naturalizzato italiano Peter, era stata ritrovata morta a Grottaferrata il 22 gennaio 1984. Aveva 17 anni. La sua morte è ancora avvolta nel mistero. L’edizione romana di Repubblica racconta che il loculo si trovava nel settore 115, seconda fila dal basso. Ora è scomparso.

È stata la Squadra Mobile, su ordine della Procura di Roma, a effettuare il sopralluogo nel settore dov’è sepolta Katy. La tomba è stata sottoposta a sequestro penale. La storia di Skerl si incrocia con un’altra, con quella di Emanuela Orlandi. Vediamo in che modo

“Katy”, come la chiamavano amici e parenti, viveva in via Isidoro del Lungo, zona Talenti, era iscritta della Federazione Giovani Comunisti Italiani. Il pomeriggio del 21 gennaio 1984 è a una festa a pochi passi da casa, cammina tra largo Bacone e via Cartesio, sono le 18.30 ed è l’ultima volta in cui qualcuno la vede viva.

Come raccontato da Sara Fabrizi nel volume di Typimedia Editore “La Storia di Montesacro”, Katy avrebbe dovuto raggiungere la fermata della metro a Lucio Sestio, per andare dall’amica del cuore e passere la notte lì in vista di una gita a Campo Felice il giorno dopo. Nessuno la vedrà arrivare, perché la mattina successiva, il 22 gennaio, la troveranno morta in campagna a Grottaferrata, strangolata con un fil di ferro.

In quel periodo l’opinione pubblica è molto sensibile al tema: Mirella Gregori ed Emanuela Orlandi sono scomparse nel nulla rispettivamente il 7 maggio e il 22 giugno dell’anno prima, tutta Italia le cerca e le indagini vengono depistate continuamente. A collegare queste due sparizioni con la morte di Skerl è il fotografo Marco Fassoni Accetti, che nel 2013 si autoaccusò del rapimento della Orlandi. A trent’anni dall’omicidio della 17enne di Talenti, Accetti dichiara che il fatto è da inserire in uno scontro tra due anime opposte interne al Vaticano, ovvero chi osteggiava l’anticomunismo di Papa Giovanni Paolo II e chi lo sosteneva. “Ketty” sarebbe stato il capro espiatorio della seconda fazione.