8 Marzo 2021 - 11:30 . Montesacro . Cronaca

Vaccino anti-Covid, i farmacisti del quartiere: “Fatelo fare a noi, così sarà più semplice”

Vaccino
Vaccino

Entro la fine di marzo dovrebbero iniziare le somministrazioni dei vaccini anti-Covid nelle farmacie di Roma e della regione. Per questo abbiamo chiesto ad alcuni farmacisti del nostro quartiere – già attivi da mesi nell’effettuazione dei test antigienici – che cosa ne pensano, se sono pronti e in che modo dovranno attrezzarsi per far fronte alla richiesta.

La farmacia Tempio Salus di Settebagni

Alessia Garzo è una delle titolari della “Tempio Salus” di Settebagni. “Noi siamo pronti ad attrezzarci – spiega – ma sappiamo già che sarà difficile. Informazioni al momento non ne abbiamo. Qui c’è una saletta che andrebbe bene per il monitoraggio p0st-somministrazione, ma non sappiamo se corrisponde perfettamente ai parametri richiesti. Fuori c’è un gazebo. Vorremmo poter fare i vaccini, ma solo se ci saranno le condizioni giuste“.

Dello stesso parere Valeria Grimaldi, titolare dell’omonima farmacia di viale Jonio. “Ufficialmente non sappiamo nulla – risponde – ma dipende tutto dalle condizioni. Se i parametri che verranno imposti saranno rispettabili da parte nostra, allora aderiremo con piacere. Certo, il tema del distanziamento tra chi deve fare il vaccino e chi l’ha appena fatto, con annessa l’attesa di 15 minuti per il monitoraggio, è complesso. E’ una gestione non semplice. Poi siamo costretti ad avere un medico in sede: chi lo trova? Chi lo paga? Chi ha la responsabilità sui pazienti tra noi e lui?“.

farmacia test rapidi
Una farmacia aperta H24

Infine c’è Daria Fabbri, della farmacia di via Salaria 1434 sempre a Settebagni. “Io sono prontissima – annuncia – però se li fanno fare a noi farmacisti. Con l’obbligo di un medico è tutto più complesso e lento, perché non è facile trovarne uno che stia in sede tutto il giorno e poi ha un costo: quanto lo devo far pagare un vaccino al paziente? Se permettessero di farlo a noi o magari a un’infermiera, che noi abbiamo già perché fa i tamponi, allora sarebbe tutto più facile e veloce, soddisferemmo più richiesta. Se succede come con l’anti-influenzale, che alla fine non abbiamo potuto somministrare noi, allora non si può. Io qui sono attrezzatissima, ho una sala interna e un gabbiotto esterno”.

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