23 Gennaio 2022 - 20:08 . Tufello . Cronaca

Stupro di Capodanno, Marchionne: “Inaccettabili le parole di Antonia De Mita sul Tufello”

Simone non è cresciuto al Tufello. È un ragazzo molto intelligente. Siamo una famiglia all’antica, di quelle che si riunisce a tavola con il nonno”. A parlare così è Antonia De Mita, in un’intervista rilasciata al quotidiano ‘La Repubblica’ e pubblicata il 23 gennaio. La donna è la zia di uno dei ragazzi coinvolti nell’indagine dello stupro di Capodanno a Roma.

I fatti risalgono alla notte del 31 dicembre scorso e sono accaduti in via del Podere Fiume, a Primavalle. Una ragazza minorenne, figlia di un diplomatico spagnolo, ha denunciato una violenza sessuale di gruppo. Al momento la vicenda vede cinque indagati e tre ragazzi sottoposti a misure cautelari. Tra questi c’è Simone, difeso sul quotidiano dalla zia con parole che non sono piaciute a tutti.

Paolo Marchionne, presidente del III Municipio, ha commentato la vicenda in un post su Facebook: “Quanti di voi, cresciuti al Tufello, hanno mai partecipato a una festa da cui scaturiscono indagini per violenza sessuale e violenza sessuale di gruppo aggravata?”.

E ancora: “Nell’intervista di oggi Antonia De Mita, per tratteggiare le buone referenze del nipote, sostiene che non sia cresciuto al Tufello. Se le cose stanno così, temo che sia cresciuto a stereotipi e perbenismo della peggior specie. E allora poco importa dove cresci. Antonia De Mita ti devi scusare”.

“Una frase classista qualunquista e mortificante – chiude Marchionne – “che ha gettato nel fango, screditato e offeso le tante cittadine e i tanti cittadini che vivono e sostengono un quartiere storico vivo e popolare come quello del Tufello dove peraltro è nato e cresciuto anche Gigi Proietti. Non solo con una frase ha etichettato malamente chi ci vive da sempre con dignità e onestà, ma di fatto ha offeso anche la memoria dell’attore scomparso di recente”.