30 Dicembre 2020 - 14:27 . Montesacro . Scuola

Rientro in classe il 7 gennaio, la rabbia degli studenti e i dubbi dei presidi del quartiere

Due studenti davanti al liceo Nomentano
Due studenti davanti al liceo Nomentano

“Volevamo un rientro in sicurezza, non un rientro a tutti  i costi. Così si mettono in difficoltà studenti e professori”. A parlare è Daniele Conti, rappresentate del Coordinamento studentesco del III Municipio, che commenta così la riapertura delle scuole, anche superiori il prossimo 7 gennaio. Fino al 15 dello stesso mese a tornare in classe sarà solo la metà degli studenti, a ingressi scaglionati. Poi si passerà al 75%.

Ovvero: il 60% dei ragazzi entrerà alle 8 e il restante 40% alle 10 ed è prevista la possibilità di aprire le aule anche il sabato, per diluire il più possibile le presenze ed evitare assembramenti in classe. “Avevamo proposto di stipulare convenzioni con cinema, teatri e oratori in modo da avere spazi più grandi a disposizione per le lezioni – continua Conti – ma non siamo stati ascoltati. Torneremo in classe perché abbiamo sempre sostenuto il valore della didattica in presenza e perché la scuola ci manca. Ma queste misure non ci convincono“.

La Rete degli studenti medi proprio questa mattina, mercoledì 30 dicembre, ha organizzato una protesta davanti a diversi istituti del nostro territorio, tra cui l’istituto Pacinotti-Archimede a Montesacro, per chiedere un rientro in sicurezza: “trasporti sicuri, aumento delle connessioni scolastiche, più spazi per la didattica e tracciamento nelle scuole” spiegano i ragazzi. Oltre 200 quelli che hanno manifestato oggi.

Ma le nuove regole per il rientro in classe non convincono nemmeno i presidi, come racconta Daniela Crestini, dirigente scolastica dell’Istituto di istruzione superiore via Sarandì. “I punti che mi preoccupano di più sono gli orari scaglionati e la possibilità di far lezione il sabato – chiarisce – e sono le stesse perplessità che hanno anche gli altri presidi del nostro territorio, e non solo, con cui mi sono confrontata. Noi facciamo sette ore di lezione, significa che i ragazzi che entrano alle 1o dovranno restare in classe fino alle 17. Un disagio per chi viene da fuori Roma, studenti ma anche professori. E poi i nuovi orari rischiano di mettere in difficoltà anche i genitori che di solito accompagnavano a scuola i ragazzi e che non potranno farlo con l’ingresso in classe alle 10″.

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