21 Marzo 2021 - 9:30 . Montesacro . Cronaca

Piazza Sempione, gli ultra(s) cattolici tornano a “difendere” la madonnina

di Valerio Valeri

Si sono dati nuovamente appuntamento giovedì 18 marzo, sulla scalinata della chiesa dei Santi Angeli Custodi a piazza Sempione (mentre dentro padre Mario diceva messa), i difensori della madonnina di Città Giardino.

Lo striscione esposto sulle scale della chiesa, a piazza Sempione

Circa un centinaio di persone, tra le quali appartenenti a Militia Christi, alcuni residenti della zona e simpatizzanti di associazioni e movimenti di estrema destra che però si sono presentati senza bandiere né altri vessilli riconoscibili. C’era anche la Lega, con i consiglieri municipali, il coordinatore locale Cristiano Bonelli, la consigliera regionale Laura Corrotti e il collega Daniele Baldini, qualche militante di zona. “Difendiamo piazza Sempione, il sacro non si tocca” è la scritta in bella mostra su uno striscione esposto per tutto il tempo dalle scale della chiesa, che luogo sacro lo sono tanto quanto la madonnina.

Gli ultra cattolici ai piedi della madonnina

Ad alternarsi al megafono varie voci, che hanno ribadito la ferma contrarietà allo spostamento dell’ex voto dall’attuale alloggiamento fin davanti alla chiesa stessa. Ma stavolta si è aggiunto un altro tema, che va oltre la mera discussione sulla statua qui o là: “Vogliono pedonalizzare la piazza facendola diventare un centro di spaccio, un luogo come San Lorenzo, preda della movida e dei centri sociali“.

Tra chi difende il simbolo sacro e chi vorrebbe scongiurare la trasformazione di Città Giardino in “Gotham City”, non spuntano solo alcuni membri della comunità sciita di Roma (tra questi un signore di mezza età che ha urlato al megafono “Viva gli Hezbollah”, ovvero la formazione paramilitare sciita libanese alleata di Assad in Siria) ma anche Christian Raimo, assessore alla Cultura del III Municipio, che coraggiosamente si presenta in mezzo agli ultra(s) della madonnina e chiede di intervenire. In realtà fa in tempo solamente a dichiararsi un devoto alla Madonna del Divino Amore e a iniziare la declamazione dell’Ave Maria – senza megafono per giunta – e finisce per essere quasi trascinato via da uno degli agenti in borghese presenti in piazza.

 

Poco prima, dalle finestre del Municipio, gli assessori Claudia Pratelli e Stefano Sampaolo, assieme ai consiglieri Matteo Zocchi e Sara Alonzi– il primo della lista civica, la seconda del Pd ed entrambi con modalità diverse non hanno votato la mozione Pd-LeU sul progetto di pedonalizzazione passata giovedì scorso – avevano srotolato un grosso striscione arcobaleno, simbolo della lotta per i diritti Lgbtq, tanto avverso a don Mario Aceto che settimane fa lo aveva messo in contrapposizione ad un altro striscione esposto da Militia Christi in difesa della madonnina.

Lo striscione arcobaleno srotolato dal Municipio

Dalla piazza si leva qualche malumore, c’è anche chi si rivolge verso i rappresentanti del centrosinistra invitandoli a scendere, a mo’ di sfida. Tutto sotto gli occhi calmi e pazienti di qualche decina tra poliziotti, carabinieri e vigili, con quattro blindati a chiudere i quattro accessi alla piazza, per un giorno resa inaccessibile e pedonale. 

Sì, pedonale, come vorrebbe diventasse Giovanni Caudo, presidente del III Municipio, che forse con un pizzico di ingenuità non ha immaginato, lo scorso 25 gennaio, di scatenare un tale putiferio facendo pubblicare il suo progetto su uno dei principali quotidiani nazionali.

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