15 Ottobre 2020 - 12:12 . Talenti . Scuola

Orazio, lettera della preside: “Lezioni in presenza, ma studenti più responsabili”

Il liceo Orazio
Il liceo Orazio

“In un momento di così grande incertezza occorre essere pronti ai cambiamenti“. Inizia così la lettera inviata alla comunità scolastica dalla preside del liceo Orazio in via Savinio 40, Maria Grazia Lancellotti.

“Abbiamo fortemente voluto lo screening a tappeto su tutta la nostra comunità scolastica e siamo riusciti a essere la prima scuola del territorio che, coraggiosamente, si è sottoposta al test antigenico” scrive la dirigente scolastica, che annuncia anche che i test proseguiranno nei prossimi giorni anche per le classi delle sedi di via Spegazzini (venerdì 16 ottobre) e via Isola Bella (lunedì 19 ottobre).

Lancellotti, nella lettera, ci tiene a sottolineare un punto: “Siamo una comunità educante che ha come fine ultimo e non negoziabile la formazione. Ecco perché, pur essendo più facile scegliere la via del tutti a casa (che, tra l’altro, non è consentita dalla normativa attuale) o del metà in presenza e metà a distanza, stiamo facendo di tutto perché ragazze e ragazzi possano stare in sicurezza a scuola“. Le lezioni, dunque, proseguiranno in presenza.

La scuola, specifica Lancellotti, ha dovuto affrontare numerose criticità, come l’invio di banchi monoposto troppo ingombranti. “Ma siamo comunque riusciti a organizzare la sostituzione, che si verificherà, secondo quanto ci è stato garantito, all’inizio della prossima settimana” precisa la dirigente.

La lettera è anche un’occasione per invitare tutta la comunità scolastica a osservare comportamenti più responsabili: all’Orazio, infatti, si sono verificati diversi casi di studenti positivi al Coronavirus e la preside ha disposto la ricreazione in classe per evitare gli assembramenti.

“Dopo il sacrificio di stare lontani per tanti mesi può sembrare quasi una beffa tornare a scuola a condizioni così restrittive. Anche a me mancano le vostre voci nei corridoi, i rimproveri che vi facevo quando vi sorprendevo in giro o al bar, o perché fermi a stazionare in eterno ritardo sul rientro post ricreazione – scrive Lancellotti -. Lo so bene che questa scuola deserta fa venire voglia di non venirci affatto, di restare a casa a seguire le lezioni dal computer. La parte più attrattiva vi è ora negata, vi rimangono le ore in classe e i vostri compagni a cui sorridere da lontano e dietro una mascherina”.

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