6 Agosto 2021 - 7:38 . Tufello . Cronaca

Municipio III, il consiglio approva la delibera su Lab Puzzle bene comune: contrarie le opposizioni

Via Monte Meta, di Alice Pasquini
Via Monte Meta, di Alice Pasquini

di Valerio Valeri 

E’ stata approvata giovedì 5 agosto in consiglio municipale, la delibera su “Lab Puzzle” bene comune, la prima applicazione su territorio comunale della legge regionale sui Beni Comuni. Una legge che prevede “il patto di collaborazione” quale strumento con cui l’amministrazione e i cittadini attivi definiscono consensualmente gli obiettivi, le attività e le modalità di realizzazione degli interventi di amministrazione condivisa.

Ad essere premiata è la ormai decennale esperienza di Lab Puzzle, un esperimento di mutualismo e welfare dal basso nato con l’occupazione degli ultimi tre piani di un edificio in via Monte Meta 21, al Tufello, avvenuta il 19 febbraio 2011.

La delibera di Giunta, che nelle scorse settimane era stata ampiamente illustrata dal presidente Giovanni Caudo, dal vicepresidente Stefano Sampaolo e dall’assessora alla Scuola Claudia Pratelli, è stata dunque approvata in piazza Sempione con 10 voti favorevoli e 8 contrari (tutti esponenti dell’opposizione). Assenti alla seduta i consiglieri del Pd Yuri Bugli, Nastassja Hadbdank, Simona Sortino, Filippo Maria Laguzzi e Mario Bureca e i consiglieri di LeU Matteo Pietrosante e Cesare Lucidi. 

Netta la posizione contraria della capogruppo Cinquestelle, Daniela Michelangeli: “Questa delibera ha dei profili di illegalità – ha spiegato all’inizio del suo intervento in consiglio – , tra l’altro il Municipio non ha in carico tutto l’immobile, che per circa 400 metri quadri è del Comune che aveva assegnato gli spazi ad un’altra associazione. Non si fanno assegnazioni in questo modo, si fanno i bandi e le manifestazioni di interesse. Non si può dire che qui si premia la lunga presenza dell’associazione Meta21 nell’immobile, quindi rappresentando un danno erariale, perché è uno spazio che appartiene alla collettività e la collettività deve decidere come disporne, non è della giunta che dice cosa bisogna farci e a chi darlo. Anni fa, con l’ex collega Mario Novelli (poi passato a Italia Viva, ndr) facemmo un sopralluogo e trovammo la porta sbarrata. Abbiamo dovuto prendere un appuntamento nel quale ci hanno dato modo di visitare solo il piano terra e il primo piano, nessuno sa cosa si svolga lì dentro se non in specifici casi, ma se ci si passa in un qualsiasi momento si trova chiuso. La direttrice del Municipio ha mai fatto un sopralluogo? Chi occupa un immobile e non ha mai dato nulla all’amministrazione, commette un abuso. E noi gli offriamo un edificio di 1.500 metri quadri sul piatto d’argento invece che farci co-housing per gli anziani o una casa famiglia. Perché non gli si dà un immobile regionale, come l’ex palestra GIL, visto che è una legge della Regione? Qui si sta commettendo un abuso“.

Il vicepresidente Sampaolo su quest’ultimo punto ribatte fermamente: “La consigliera Michelangeli si confonde – sottolinea – mischiando il regolamento con la legge, che si applica in tutti i comuni del Lazio. Questa cosa è stata spiegata e dibattuta più volte, anche da parte della dottoressa Di Nola (la direttrice del Municipio, ndr), mi dispiace si debba ancora tornarci sopra. Non è accettabile affermare che l’amministrazione approva una delibera illegale e che commetta un abuso“.

“Nel III Municipio applichiamo una modalità di gestione del patrimonio pubblico diversa – l’intervento del presidente Giovanni Caudo – , che si fa in tutta Italia e che qui a Roma sembra una cosa straordinaria. La destra e i 5 Stelle sono uniti in questo concetto retrogrado di patrimonializzazione dei beni. E’ stato più volte spiegato che non c’è alcuna concessione patrimoniale, in vari atti e in varie commissioni. Noi come Municipio abbiamo a cuore di rendere fruibile il patrimonio, con servizi integrativi che vengano rafforzati e resi in maniera cooperante con l’amministrazione. Nella carta del patto è previsto che nell’assemblea della nuova associazione che si andrà a creare ci sarà un rappresentante del Municipio“.

Giordana Petrella, capogruppo di Fratelli d’Italia, ha replicato direttamente al mini sindaco: “In commissione trasparenza abbiamo saputo da Di Nola che sono sei mesi che il presidente lavorava a questa delibera, noi non ne sapevamo niente e anche stavolta ci siamo trovati proiettati in questo tema con un paio di settimane di tempo per lavorarci. E la Di Nola ci ha detto di non aver fatto un solo sopralluogo dei locali di via Monte Meta. Il Municipio dovrebbe occuparsi della messa in sicurezza dell’immobile e della manutenzione ma non sappiamo nemmeno delle cifre da investire perché i tecnici non ci sono mai andati. Io non sostengo che lì dentro non vengano erogati dei servizi utili alla comunità, ma dico invece che ci sono tante altre realtà del territorio che da anni fanno lo stesso, ma pagando l’affitto, che aspettano un riconoscimento pubblico e che gli vengano assegnati degli spazi. Non ho la situazione chiara a livello amministrativo e burocratico, quindi sono contraria”.

All’atto della votazione si sono dunque espressi favorevolmente Alonzi, Caudo, Della Bella, Ellul, Farchi, Giorgio, Maio, Novelli, Silvestrini e Zocchi. Contrari Petrella, Evangelista, Astolfi, Bova, Bevilacqua, Michelangeli, Cicala, Salvati.

“Siamo felici di aver approvato un atto che oltre a valorizzare una grande esperienza di mutualismo e welfare dal basso prova a cambiare l’approccio binario tra amministrazione e cittadino – hanno dichiarato a margine del voto la consigliera del Pd Sara Alonzi e quello della civica Matteo Zocchi – .  Proviamo ad applicare per la prima volta a Roma la legge regionale sulla gestione condivisa dei beni comuni riconoscendo l’utilità sociale delle attività e dei servizi che svolge l’associazione Meta21 all’interno dell’immobile al Tufello e dunque amministrando insieme gli spazi. Abbiamo il dovere in questa città di intendere diversamente il patrimonio pubblico dismesso restituendolo ad uso sociale ai cittadini e alle cittadine e facendone un valore, non un peso.  Puzzle è tante cose: scuola di italiano per stranieri, aula studio, scuola di fumetto e illustrazione, spazio di coworking e socialità, segretariato sociale, emporio sociale e tanto altro. Siamo davvero felici di valorizzarlo ulteriormente andando anche in controtendenza rispetto alle politiche scellerate sugli spazi pubblici del M5S capitolino“.