2 Marzo 2021 - 23:30 . Montesacro . Cronaca

Lotta all’omotransfobia, ecco il murale di Krayon alla metro Jonio – Foto

Un bacio tra due ragazze, realizzato in pixel art, con tanto di numero verde della Gay Help Line (800.713.713). E’ il nuovo murale realizzato da Krayon, al secolo Arcadio Pinto, in collaborazione con il Gay Center, l’agenzia Zon Productions e il III Municipio, sul muro di ingresso della metro B1 a Jonio, esattamente in via Scarpanto.

Un’iniziativa che assume dei tratti rivoluzionari, se pensiamo che è la prima opera d’arte in Italia raffigurante un bacio tra due donne (o due uomini) autorizzata da un’istituzione pubblica. Lo scopo del murale è duplice: dare una scossa contro il pregiudizio, celebrando la diversità e l’inclusione e al contempo tendere una mano a chi è in difficoltà, a chi subisce violenze e atti di bullismo per la sua identità sessuale. E’ per questo che il Gay Center ha voluto venisse riportato il numero verde in bella vista, per essere un perenne messaggio alla collettività. La Gay Help Line ogni anno riceve circa 20mila contatti e insieme alla Croce rossa italiana gestisce l’accoglienza di giovani vittime di violenza con la casa famiglia Refuge Lgbt.

Il murale di Krayon alla metro Jonio

Oggi, lunedì primo marzo, il murale verrà inaugurato alle 16 e ci sarà anche Pietro Turano, attività Lgbtq+ e amatissimo attore della serie tv “Skam Italia”, in onda su Netflix, dove interpreta Filippo Sava.  “Questo è un progetto nato molto tempo fa – spiega Turano, promotore del progetto e sempre presente durante i quattro giorni di realizzazione – . La prima richiesta di autorizzazione del murale è stata fatta otto anni fa ai vari municipi di Roma e a Roma Capitale. Tutte le richieste che abbiamo fatto sono cadute nel dimenticatoio. A parole sono tutti disponibili e affascinati dalle idee ma nel concreto serve impegno. Iniziative come queste sono fondamentali per la promozione di una cultura inclusiva, ma è  importante che le istituzioni e le amministrazioni si impegnino concretamente ogni giorno nel supporto di progetti di contrasto alle discriminazioni, perché le associazioni non restino sole in questa battaglia faticosissima”. 

E dopo otto lunghi anni ad aprire per la prima volta le porte è stato il III Municipio, in particolare la commissione Pari opportunità e politiche giovanili presieduta da Nastassja Habdank (Pd): “E’ motivo d’orgoglio che questa opera sia stata realizzata qui da noi – spiega a Roma H24 – ma deve servire anche per sensibilizzare tutte le istituzioni pubbliche al fine di considerare fondi specifici per la lotta alla omotransfobia. Si va avanti col volontariato, con le donazioni, ma non basta. Noi come Municipio abbiamo messo la parte tecnica, impegnando gli uffici preposti e autorizzando l’opera, ma il finanziamento è arrivato dal Gay Center. Ci vogliono voci di spesa ad hoc per questi progetti“.

Il murale – come si legge sulla nota stampa del Gay Center – si trova a pochi passi dalla targa in memoria di Paolo Seganti al quale il numero verde è dedicato. Si tratta del primo monumento romano in commemorazione di una vittima di omofobia.