27 Gennaio 2021 - 8:00 . Montesacro . Cultura

Giorno della Memoria, Città Giardino ricorda il rastrellamento dei Funaro

Pietre di inciampo a via Maiella 15
Pietre di inciampo a via Maiella 15

Oggi, mercoledì 27 gennaio, Giorno della Memoria istituito nel 2005 dall’ONU per celebrare il ricordo delle milioni di vittime della Shoah, il Municipio III ha organizzato una “Passeggiata della Memoria” che alle 12.30 partirà dalle pietre d’inciampo di via Monte Nevoso per finire a via Maiella, per omaggiare le figure di Ferdinando Agnini, “Lallo” Orlandi e della famiglia Funaro, quest’ultima interamente deportata ad Auschwitz quasi 78 anni fa. Inoltre oggi, durante la commissione che si occupa di scuola, cultura e valorizzazione del patrimonio archeologico del territorio, verrà votato un atto per realizzare un museo diffuso sui fatti della resistenza e della Shoah, a cura del liceo Aristofane e con il patrocinio di piazza Sempione. L’atto verrà poi discusso e votato in consiglio domani.

La storia dei Funaro

Il 16 ottobre 1943 le truppe tedesche della Gestapo rastrellarono 1259 ebrei romani. Tra loro, 689 donne, 363 uomini e 207 bambini. Almeno 1023 vennero trasportati al campo di sterminio di Auschwitz. Solo in 16 tornarono a casa. Anche Montesacro visse in quelle terribili ore la tragedia della retata, tanto che il 16 gennaio 2019 vennero installate quattro pietre d’inciampo – un’idea frutto del genio artistico di Gunter Demnig, tedesco, che le ideò nel 1993 – in via Maiella 15, a Città Giardino, per ricordare il rastrellamento di tutta la famiglia Funaro. 

L’iniziativa, promossa dal liceo “Aristofane” insieme al Municipio III, ha avuto lo scopo di rendere omaggio a Leo Funaro, la moglie Teresa Di Castro e ai figli Dario e Adolfo di soli 13 e 7 anni, tutti morti in Polonia. La mattina del 16 ottobre i tedeschi entrarono nel palazzo dove abitavano i Funaro, spaccarono la testa a Leo dopo aver sfondato la porta e trascinarono tutti in piazza Sempione. Tutti tranne Dario, che nonostante la giovane età era fuori, probabilmente insieme ai suoi compagni partigiani, dopo aver combattuto la battaglia di Porta San Paolo. Arrivato in piazza, fece in tempo a vedere i nazisti che caricavano la mamma su una camionetta, tentò di difenderla ma venne a sua volta arrestato e deportato.

La tragica storia della famiglia Funaro è raccontata nel volume “La Storia di Montesacro. Dalla preistoria ai giorni nostri” (Typimedia Editore).

 

GUARDA come acquistare il libro 

LEGGI la news sulle pietre d’inciampo a Montesacro per Agnini e Orlandi

LEGGI la news sul ricordo del rastrellamento degli ebrei