28 Novembre 2021 - 7:20 . Montesacro . Ambiente

Discariche abusive e emergenza cinghiali: il piano di Roma Natura per la riserva della Marcigliana

Un’oasi verde di quasi 5000 ettari ricca di storia, vegetazione e agricoltura. Il territorio del III Municipio è occupato da una porzione preziosa della riserva naturale della Marcigliana. L’area si estende tra i comuni di Fonte Nuova, Guidonia, Mentana e Monterotondo e tra via Salaria e via Nomentana, ed è gestita da Roma Natura. Un paesaggio rurale composto prevalentemente da campi, boschi e sentieri, che presenta però alcune criticità.

Quest’estate la riserva è balzata agli onori della cronaca per i numerosi incendi che si sono verificati nell’area: diversi gli interventi dei vigili del fuoco, chiamati a spegnere fiamme estese per centinaia di metri. La pronta azione delle forze dell’ordine ha preservato dal fumo le fattorie e le aree agricole della riserva.

Riserva Naturale della Marcigliana
Riserva Naturale della Marcigliana

La riserva torna ora d’attualità per altre criticità: l’emergenza rifiuti e il crescente numero di cinghiali che, dall’area naturale, si sta avvicinando ai centri abitati. Una situazione delicata che si palesa già dai primi metri, percorrendo via di Tor San Giovanni, accesso principale al parco e da dove inizia il percorso ad anello del “Sentiero Natura”.

Mini discariche caratterizzano il percorso sulle strade principali dell’area verde, in prossimità delle vie consolari. Sacchetti di plastica, sanitari, televisori, materiali edili: ogni slargo o curva è luogo vittima di degrado. “I lunghi marciapiedi che costeggiano via di Tor San Giovanni sono frequentati da corridori, famiglie e ciclisti, ma la vegetazione incolta che invade i camminamenti e la sporcizia diffusa allontanano i residenti”.

Via di Tor San Giovanni
Rifiuti edili abbandonati in via di Tor San Giovanni

A parlare così è Emanuela Fiorenza, volontaria Retake che spesso si è mossa in prima persona per ripulire la zona: “Via di Tor San Giovanni è l’accesso alla riserva. Mantenerlo pulito aiuterebbe i cittadini a riappropriarsi di un’area che rischia il tracollo”. Cumuli di rifiuti e materiale ingombrante è abbandonato anche lungo via della Cesarina e via della Marcigliana. Dietro a questo degrado, poi, c’è spazio per la bellezza della natura: i pratoni sono terre per il pascolo, mentre i versanti delle valli sono ricoperte da vegetazione a macchia e da grandi alberi come querce e aceri.

Le mini discariche abusive

Via della Marcigliana
Una mini discarica in via della Marcigliana

Il problema delle mini discariche affligge però la riserva da tanto tempo. “La criticità dell’abbandono dei rifiuti è forte e la riserva offre per sua natura posti ‘nascosti’ dove privati e ditte senza scrupoli riversano immondizia di ogni genere”, denuncia Maurizio Gubbiotti, presidente di Roma Natura. “La sporcizia che si trova non è prodotta dai parchi, ma da gente esterna che compie atti illegali”.

Ma chi potrebbe rimuoverla? “Roma Natura ha le mani legate”, sottolinea Gubbiotti. Che aggiunge: “Non possiamo intervenire perché Ama è l’unica realtà autorizzata a trattare i rifiuti, dalla raccolta allo smaltimento. Da parte nostra possiamo solo alzare il livello di controllo e vigilanza. La risposta del Comune negli ultimi anni è stata quasi nulla: la Guardia Parco ha eseguito una mappatura dei cumuli e una descrizione dei rifiuti. Ora aspettiamo il loro intervento”.

Raccolta, ma anche prevenzione. “Ho proposto al Comune di donarci due strumenti aggiuntivi per cercare di limitare il fenomeno delle discariche”, dice Gubbiotti. “Ho chiesto le telecamere (ottimo deterrente per chi compie azioni illegali), ma anche guardrail e recinzioni da installare nei curvoni per rendere la sosta per scaricare più difficile”. Di seguito una foto gallery.

L’emergenza cinghiali

Dai rifiuti ai cinghiali, tornati a popolare la riserva e arrivati sempre più a ridosso delle case: “Quando parliamo di fauna selvatica è ovvio che questa si riproduca nei parchi e nelle aree verdi. Quella dei cinghiali è un’emergenza dovuta all’eccessivo numero di esemplari presente nel nostro territorio”, dice Gubbiotti. Poi specifica: “Per motivi ecologici e naturali, i parchi sono tenuti a elaborare piani di contenimento sulle specie in surplus rispetto ad altri animali”.

“E’ in atto un piano di contenimento atto a diminuire i capi di cinghiali. Alla Marcigliana questo piano prevede la cattura e il conferimento degli animali alle industrie di macellazione, così come avviene per gli animali da allevamento, rispettando tutte le regole del benessere che la legge prevede”, dice Gubbiotti.

Il cinghiale Sabino (foto associazione Volontari parco delle Sabine/Porta di Roma)

Un’azione che ha avuto però numerose critiche da alcune associazioni animaliste: “I cinghiali sono stati inizialmente rilasciati in natura per essere cacciati con i cosiddetti ripopolamenti. Se ora si sono moltiplicati la soluzione alternativa c’è. Essa è una campagna di sterilizzazione o lo spostamento in parchi e riserve dove la loro vita è rispettata”, aveva dichiarato a Roma H24 Rita Corboli, delegata dell’Oipa (Organizzazione internazionale protezione animali, ndr) di Roma.

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