11 Maggio 2021 - 0:02 . Montesacro . EXTRANEWS

Dimmi chi sei e ti dirò la bici pieghevole di cui hai bisogno: i 4 tipi (più uno) di ciclista urbano

In una città in continua espansione, dove le distanze da coprire in automobile o scooter per andare a lavoro o a studiare sono spesso enormi e costellate di ostacoli, valutare il passaggio alle due ruote pieghevoli potrebbe essere una mossa vincente.

Federico Occhionero, 47 anni, consulente tecnologico nel campo della disabilità, è un vero esperto. Probabilmente è stato uno dei primi nella Capitale a utilizzare questo modello portatile di bici, ormai dieci anni fa. Membro del direttivo Aps Salvaciclisti Roma, ne possiede almeno una decina. “E’ stata una scelta forzata ma benedetta – ci spiega – perché ogni giorno dovevo andare a Garbatella da Rebibbia, con tutto ciò che comporta in termini di traffico, parcheggio, spesa per il carburante e inquinamento”. Secondo il suo parere è quasi impossibile fare una classifica dei 5 migliori modelli di biciclette pieghevoli, piuttosto è abbastanza facile descrivere quattro tipologie di utilizzatori. Più una.

 

L’urbano base

E’ colui che si approccia alla due ruote pieghevoli da novizio: “Ha un budget basso, tra i 150 e i 200 €, vuole un mezzo pratico per un uso saltuario, magari soprattutto nei weekend. Questi modelli, però, presentano delle problematiche riguardo alla componentistica qualora si passasse a un uso quotidiano”, spiega Federico. E per questa fascia di prezzo i modelli sono numerosissimi e vari. 

 

L’urbano medio

Ha più esperienza, ha provato la pieghevole saltuariamente e si è reso conto che per portarla sui mezzi pubblici o in automobile ogni giorno ha bisogno di qualcosa di più. Soprattutto “si rende conto che un modello economico è anche più pericoloso, tende a danneggiarsi facilmente”. Quindi alza il budget passando a una fascia dai 300 ai 600 €. I modelli più indicati e presenti sul mercato? Dahon e Tern. 

Una Dahon Vitesse

 

L’urbano avanzato

Ha capito l’importanza dell’investimento e di avere una pieghevole funzionale e di qualità, spende di più e si spinge oltre l’utilizzo della due ruote per andare a lavoro. “Qui si va sui top di gamma – continua Federico – perché viene richiesta una certa ergonomia e facilità di pedalata, accumulando chilometri ogni settimana e magari volendo fare cicloturismo”. Si spendono dai 900 ai 1200/1300 € con la Brompton che fa da padrona del mercato in questa fascia di prezzo.

Una Brompton

 

Il cicloturista

Esce dal contesto urbano, porta la bici pieghevole in treno o sul traghetto durante le vacanze, percorre molti chilometri durante la giornata. “In questo caso l’intermodalità richiesta non è solamente quella per salire su un autobus o in metro, ma per fare tragitti più lunghi e impegnativi”. La Brompton è sempre regina, ma si trovano modelli di ottima qualità anche della Dahon e Tern. Con prodotti di nicchia targati Bike Friday, Mourton e Ahooga. La spesa può partire da 600 € per arrivare a sfondare il tetto dei 1500/2000 €.

Cicloturismo

L’elettrico

Occhionero ci illustra poi una quinta tipologia di ciclista “pieghevole”, che si svincola dalle precedenti, ovvero chi opta per un modello elettrico. “La prevalenza dei modelli che vengono acquistati, devo ammettere, è di bassa lega – spiega l’esperto – e super economici rispetto a quanto sarebbe necessario. Si perde però il vantaggio della pieghevole classica, ovvero la comodità e la funzionalità. Il motore occupa spazio, la bici è più pesante. Salirci su un autobus o caricarla nel portabagagli – continua Federico – , come ancor peggio portarla su per le scale, diventa un’impresa faticosa. Si possono spendere 500 come 3000 € (e qui è sempre Brompton a dettare legge), ma per un modello davvero buono meno di 2000 € non si dovrebbero spendere”.

Federico Occhionero, tra le tante cose, è anche uno dei promotori della futura Ciclovia del Tevere, un progetto di percorso ciclabile che parte dalle sorgenti del Tevere sul Monte Fumaiolo, nell’Appennino tosto-emiliano e arriva a Fiumicino, dove il Tevere si getta nel Mar Tirreno. “Sono 444 chilometri divisi in 8 tappe, che io ho già percorso integralmente – spiega – e sicuramente in questo caso la bici pieghevole aiuta molto. Io per esempio ho percorso il tratto Roma-Todi in pullman, portando a bordo la mia, senza alcun sovrapprezzo”.