5 Aprile 2022 - 7:28 . Porta di Roma . Animali

Da Porta di Roma a Settebagni: ancora avvistamenti di cinghiali. Il Comune: “La crescita va controllata”

Tre cinghiali stazionano sotto un albero all'altezza di via Celi (Foto di Fabio Ferrari)
Tre cinghiali stazionano sotto un albero all'altezza di via Celi (Foto di Fabio Ferrari)

Cinghiali che allattano i cuccioli in mezzo alla strada, altri che attraversano tra le macchine in gruppi numerosi. Gli ungulati sembrano aver preso sempre più possesso degli spazi urbani di Roma e del nostro quartiere. Una situazione che perdura da mesi e che sta condizionando le abitudini di molti cittadini. Il III Municipio è stato colonizzato da un gruppo di animali che staziona stabilmente nella zona di Porta di Roma, ma avvistamenti ci sono stati anche a Settebagni, Vigne Nuove e Bufalotta.

La presenza dei cinghiali è crescente, ma il numero di incidenti sta calando. Una conseguenza dovuta anche al lavoro di diserbo stradale iniziato in queste settimane su alcune vie più critiche di Porta di Roma: “La visibilità sta migliorando notevolmente, ma c’è ancora tanto da fare”, racconta Alessandro Carobbi, vice presidente dell’associazione Volontari Parco delle Sabine. Poi aggiunge: “I cinghiali ormai fanno parte del quartiere, gli avvistamenti sono quotidiani”.

Pensieri e parole condivise anche dalla signora Sabina, che sulla nostra pagina Facebook di Roma H24 Montesacro ha commentato un post, scrivendo: “A via Carlo Muscetta, zona Bufalotta-Cinquina, vediamo cinghiali un giorno si e uno no”. Lunedì 21 marzo, poi, altri tre ungulati erano stati immortalati su viale Carmelo Bene (Porta di Roma), all’incrocio con via Adolfo Celi.

Cinghiali in strada, un cambiamento di abitudini

I cinghiali si muovono verso la strada in cerca di cibo, attratti dai rifiuti. Negli ultimi tempi, però, qualcosa è cambiato. Se prima gli avvistamenti erano solo verso sera, adesso gli ungulati girano per la città anche in pieno giorno, allattano i cuccioli tra le macchine e vivono tra la gente: “Queste modifiche nelle abitudini si legano a due fattori: l’alimentazione e la riproduzione”, spiega l’etologo Enrico Alleva a Roma H24.

Per quanto riguarda l’alimentazione – precisa l’etologo – “c’è da tenere presente che i cinghiali stanno soffrendo di questo lungo periodo di siccità. Avere un terreno umido è fondamentale per loro per trovare radici, tuberi e lombrichi. Più il terreno è duro e inospitale, più vanno a cercare cibo altrove, avvicinandosi a cassonetti e zone urbane. La fame li rende meno neofobici, ovvero meno timorosi del nuovo e più audaci”.

Il secondo elemento è poi la riproduzione: “La domesticazione di questi animali, avviata già da secoli, li ha portati a maturare una condizione genetica che li predispone a fare più cuccioli. I cinghiali ora si riproducono anche più volte l’anno e quando hanno i piccoli, soprattutto le femmine, vanno alla ricerca di cibo proteico per fare il latte e noi ce li ritroviamo per strada”, spiega Alleva.

I cinghiali, così come le cornacchie e i gabbiani, si stanno quindi sempre più auto domesticando: “Il fenomeno di avvistamenti anche diurni degli ungulati non può che crescere, ma bisogna fare attenzione. Più avvistamenti non significa che ci siano più cinghiali. Può essere solo che alcuni animali, prima più timidi, ora escano allo scoperto”.

Il cinghiale non è però pericoloso per l’uomo. Quel che è importante ribadire – chiude Alleva – “è che non bisogna dar loro da mangiare. Solo in questo caso l’animale tenderebbe poi a seguirlo, creando situazioni di panico. Importante, poi, è evitare di riprenderli con il telefono cellulare. Avvicinarsi, soprattutto in caso della presenza di cuccioli, fa pensare alla mamma cinghiale che si è predatori e questa potrebbe attaccare per difenderli”.

Cinghiali a Roma, lavori in corso al Comune

La presenza dei cinghiali va però contenuta e il Comune è lavoro per cercare di trovare una soluzione. La conferma arriva da Gianmarco Palmieri, presidente della Commissione Ambiente al Campidoglio: “L’assessorato sta operando sul tema, seguendo le linee guida della Regione Lazio. Sono in corso delle valutazioni per prendere misure attuative aggiuntive e puntuali. La crescita del numero degli esemplari va controllata”.

Nei giorni scorsi è balzata agli onori della cronaca la notizia di un cinghiale narcotizzato e poi abbattuto a Vigna Clara: “Stiamo aspettando l’esito delle indagini per capire in che stato si trovasse effettivamente l’animale. C’è chi afferma che fosse agonizzante. L’autopsia chiarirà tutti questi elementi e poi potremmo trarre le giuste valutazioni su quanto accaduto”, chiude Palmieri.