“I casi odierni (lunedì 31 gennaio, ndr) sono circa la metà rispetto al giorno precedente e soprattutto sono inferiori rispetto alla scorsa settimana. Questo trend, se consolidato, potrebbe indicare una discesa della curva”. A dirlo è l’assessore alla Sanità della Regione Lazio, Alessio D’Amato, commentando i dati dell’ultimo bollettino regionale.

Nel Lazio, infatti, su 17.707 tamponi molecolari e 40.429 antigenici per un totale di 58.136 test, si registrano 6.615 nuovi casi positivi (-4.918 rispetto a domenica 30), 29 i decessi, compresi recuperi di mancate notifiche (+22), 2.145 i ricoverati (-1), 206 le terapie intensive (+2) e 11.631 i guariti. I nuovi casi a Roma sono a quota 3.865. 

Numeri che per D’Amato rappresentano un “segnale incoraggiante che non deve farci perdere di vista l’obiettivo di raggiungere entro metà febbraio il 90% della copertura della popolazione adulta con dose booster – spiega –. Questo mese si conclude con circa 3,5 milioni di dosi booster somministrate, pari al 72% della popolazione over 18. La classe di età più resistente alla vaccinazione è quella dei 40-49enni, nel Lazio ci sono ancora più di 70 mila cittadini in questa fascia non vaccinati. Viceversa, c’è stato un deciso recupero della fascia 50-59 anni, dove attualmente risultano 40mila persone non vaccinate, stesso dato anche nella fascia 30-39 anni. Va decisamente meglio con i ventenni dove risultano circa 15 mila non vaccinati. Complessivamente, sono 250 mila ancora le persone non vaccinate nel Lazio, mentre nell’ultima settimana sono state oltre 32 mila le prime dosi somministrate”.