18 Ottobre 2020 - 15:16 . Porta di Roma . Ambiente

Cinghiali uccisi, i volontari del Parco delle Sabine: “Mai più una tragedia simile”

Il cinghiale Sabino (foto Associazione tutela parco delle Sabine)
Il cinghiale Sabino (foto Associazione tutela parco delle Sabine)

Mentre il caso della famiglia di cinghiali abbattuta il 16 ottobre al giardino Mario Moderni arriva in Parlamento, anche a Montesacro si levano le prime voci di protesta contro l’uccisione di mamma e cuccioli. “La decisione della soppressione è ingiustificata sia perché gli animali avevano un comportamento docile e non costituivano pericolo immediato per la cittadinanza, sia per la mancata tempestività dell’intervento da parte delle autorità che avrebbe certamente evitato questo esito” è il commento degli attivisti dell’associazione Tutela Parco delle Sabine.

La Polizia provinciale spara a un cucciolo di cinghiale. Foto della Lndc sezione Ostia

Nell’area verde, è importante sottolinearlo, vive un altro esemplare di cinghiale, ribattezzato Sabino, considerato innocuo dalla maggior parte dei frequentatori del parco. Il loro timore è che anche questo animale possa finire ucciso. “Per evitare situazioni analoghe – spiegano i volontari -. chiediamo che Roma Natura e i Carabinieri forestali, a cui abbiamo scritto, si facciano carico del problema attuando una soluzione incruenta con il trasporto nella riserva regionale della Marcigliana e l’installazione semplici ostacoli, come recinzioni di chiusura di alcuni sentieri sotto il Gra, che impediscano ulteriori sconfinamenti degli animali di grossa taglia in aree urbanizzate”.

Gli attivisti, poche ore dopo l’uccisione della mamma cinghiale e dei cuccioli, hanno pubblicato sulla propria pagina Facebook un appello per chiedere ai frequentatori del parco di non dare da mangiare ai cinghiali, in modo da non rendere ancora più problematica la loro presenza sul nostro territorio.

Il cinghiale Sabino (foto Associazione tutela parco delle Sabine)

Anche i membri dell’associazione Volontari del parco delle Sabine/Porta di Roma si definiscono “allibiti da quello che è successo alla famiglia di cinghiali a Gregorio VII – spiegano -. La situazione di Sabino fortunatamente è totalmente diversa. durante il lockdown ha trovato indisturbato la strada per arrivare al Parco delle Sabine. Ora qui vive in un parco molto grande e non di certo tra le strade di una città. Non provoca fastidio a nessuno e non sembra sia pericoloso. Certo è pur sempre un animale selvatico e qualche volta si avvicina alle abitazioni in cerca di cibo”.

Sabino

Da qui, dunque, l’appello alle istituzioni affinché si trovi al più presto una soluzione per il bene dell’animale e dei residenti. “Spesso l’animale stato avvistato mentre attraversava viale Carmelo Bene. Un pericolo sia per lui stesso che per gli automobilisti che transitano in quel momento – continuano i volontari -. Lo scorso anno la stessa situazione capitò al parco Talenti e il povero cinghiale che si aggirava nell’area verde venne investito in via di Casal Boccone. Non vogliamo che la stessa sorte capiti a Sabino”.

LEGGI l’appello dei volontari per Sabino

LEGGI la news sulla richiesta di aiuto del Municipio sulla situazione cinghiali a Montesacro