5 Marzo 2022 - 7:10 . Montesacro . Cronaca

In via Monte Faraone un nuovo ‘Civico Giusto’: inaugurata la targa in memoria del professor Buonaiuti

A via Monte Faraone l'inaugurazione del quinto Civico Giusto
A via Monte Faraone l'inaugurazione del quinto Civico Giusto

di Marco Barbaliscia 

La memoria di ieri per l’accoglienza di oggi. Il III Municipio ha celebrato la Giornata Europea dei Giusti inaugurando un nuovo ‘Civico Giusto’ in via Monte Faraone 5. Il progetto di Roma BPA onora chi, durante l’occupazione nazifascista, tese una mano verso il prossimo, salvando la vita ad uno o più ebrei.

Da venerdì 4 marzo 2022 la targa con l’albero del carrubo, simbolo dell’accoglienza, brilla con fierezza in via Monte Faraone 5 in onore di Ernesto Buonaiuti, professore universitario esempio di coraggio e generosità che in questo luogo scelse di salvare Giorgio Castelnuovo, ragazzo che fuggiva dalla guerra.

Giorgio è ancora in vita, si è stabilito in Israele, e questa mattina si è collegato telefonicamente per un saluto. Un momento toccante, vissuto con trasporto anche dalla comunità di Montesacro che si è ritrovata numerosa per presenziare l’evento. Via Monte Faraone è stata chiusa al traffico un paio d’ore (dalle 11, ndr) per permettere lo svolgimento della cerimonia.

Un Civico Giusto in via Monte Faraone

Via Monte Faraone
Alcuni portachiavi donati con il simbolo del carrubo

Coordinatore dell’evento Paolo Masini, presidente di Roma BPA e ideatore del progetto. Sono intervenuti anche: Maria Grazia Lancellotti (dirigente scolastica del liceo ‘Orazio’ e coordinatrice della rete di scuole ‘Memorie’)  e una rappresentanza di suoi alunni, Ruth Dureghello (presidente della Comunità ebraica di Roma, Luigi Frati (Rettore dell’Università degli Studi ‘La Sapienza’), e Paolo Marchionne (presidente III Municipio).

Qual è la storia che ha visto protagonista Ernesto Buonaiuti? Il racconto è racchiuso in un minidoc visibile attraverso il QR Code inciso sul “Civico Giusto”. In breve, l’uomo, sacerdote e professore di Storia del Cristianesimo alla Sapienza, fu scomunicato nel 1926 perché aveva abbracciato le tesi moderniste. Nel 1931 perse anche la cattedra perché fu uno dei dodici professori universitari che rifiutarono di giurare fedeltà al fascismo. Nel 1943, dopo l’occupazione nazista della capitale, Buonaiuti nascose per alcuni mesi il giovane ebreo Giorgio Castelnuovo proprio nel suo villino di via Monte Faraone 5.

Le parole di Paolo Masini e Maria Grazia Lancellotti

Via Monte Faraone
Da sinistra: Luigi Frati, Maria Grazia Lancellotti, Paolo Masini

Una storia rivissuta oggi, in occasione dell’inaugurazione del Civico Giusto: “A via Monte Faraone s’inaugura il quinto Civico Giusto, una mattonella in bronzo, opera artistica di Dante Mortet che rappresenta il carrubbo, l’albero del giardino dei Giusti”, ha spiegato Masini. E ancora: “Dietro c’è un grande lavoro portato avanti dai ragazzi del liceo Orazio. Studiano le storie dei loro quartieri, seguiti in questo percorso da grandi storici e poi le raccontano, attraverso il contributo di registi e professionisti del settore”.

Il tutto – sottolinea Masini – ” diventa un documentario con le immagini dell’Istituto Luce visionabile attraverso il QR Code installato sulla targa. Un lavoro corale che si avvale anche della collaborazione e delle voci di Elio Germano, Roberto Ciufoli, Paolo Romano e, in questo caso, di Neri Marcorè. La colonna sonora è di Luca Barbareschi”.

Maria Grazia Lancellotti ha poi illustrato nel dettaglio il civico giusto di via Monte Faraone: “Siete tanti e sono molto emozionata”, ha esordito. “Questo grande lavoro propone ed attualizza il tema della scelta come valore fondante della vita. In ogni momento tutti noi siamo chiamati a scegliere. La guerra è tornata in Europa e queste tematiche stanno tragicamente rientrando nell’ordine del giorno”.

L’idea – ha chiuso la preside – “nasce per insegnare ai ragazzi che in ciascun momento della loro vita possono essere chiamati a scegliere. Nessuna scelta è piccola e non si è mai troppo giovani per scegliere. Ogni scelta, poi, può portare al bene o al male. Nel caso specifico di questo ‘Civico Giusto’ si aggiunge un particolare in più: Ernesto Buonaiuti nella vita fu privato di tutto. Prima scomunicato e poi espulso dall’insegnamento, non gli fu restituita la cattedra alla Sapienza neanche dopo la fine del Regime fascista. Adesso è giunto il momento di riabilitarlo. La sua esperienza avrebbe potuto portarlo ad odiare tutti ed invece, nel momento della scelta, salvò la vita a Giorgio”.

L’intervento del presidente Marchionne

A prendere parola, poi, Paolo Marchionne, presidente del III Municipio: “Recuperare la memoria di quartiere insieme ad artisti, attori, studenti, le associazioni e la comunità ebraica permette di ricostruire una rete importante per riscoprire esempi di coraggio e generosità che hanno animato la nostra città”.

Il minisindaco si è poi allacciato ai temi più d’attualità: “Il carrubo che scopriamo oggi ci ricorda la necessità di accogliere, nel momento in cui chiediamo a tante famiglie di abbracciare chi fugge dalla guerra. La storia ha sempre un valore e può insegnare in ogni situazione qualcosa di importante”.

Prima dello svelamento della targa è intervenuta anche Ruth Dureghello, presidente della Comunità ebraica di Roma: “Abbiamo bisogno di ricordare che c’è il positivo nell’uomo e che ci sono stati Giusti che hanno determinato la nostra esistenza, contrapponendosi a chi voleva far vincere il male. La bontà deve prevalere anche oggi che la guerra incombe in Europa. C’è un bene che può prevalere, c’è una responsabilità di ciascuno di noi nell’anteporre questo bene al tanto male”.

La mattinata si è poi conclusa con l’osservazione di un video di 15 minuti proiettato su un televisore apposto all’interno del condominio di via Monte Faraone 5 con la storia di Ernesto Buonaiuti, il professore esempio d’amore, coraggio e civiltà.

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