12 Gennaio 2022 - 12:07 . Cronaca

Virgina Raggi è no vax? Trattasi di mini-notizia

Virginia Raggi in fila per il tampone in una farmacia (foto di Repubblica)
Virginia Raggi in fila per il tampone in una farmacia (foto di Repubblica)

di Luigi Carletti

Alcune testate giornalistiche hanno molto insistito sulla storia (se così si può definire) dell’ex sindaca di Roma, Virginia Raggi, che va a farsi il tampone “in incognito”, rinfocolando così le polemiche sulla sua possibile non vaccinazione. “Raggi no vax” è l’ipotesi avanzata da più parti, intendendo con questo la vicinanza dell’esponente grillina al “movimento” che si oppone ai vaccini.

Il culmine si è toccato con il marito della Raggi che sui social si presenta tutto imbacuccato e scrive ironicamente: “Oggi esco in incognito… non ditelo a Repubblica, indicando il giornale di largo Fochetti come la testata che più ha puntato il dito sull’episodio. Repubblica replica che c’è poco da buttarla in caciara – per dirla alla romana – perché l’opinione pubblica ha diritto di conoscere gli orientamenti dell’ex sindaca di Roma.

 Ed è a questo punto che noi un po’ ci perdiamo.

 Ma davvero abbiamo tutto questo bisogno di sapere se Virginia Raggi è da iscrivere nella picaresca truppa dei no vax? Aggiunge davvero qualcosa alla comprensione del personaggio e della persona che per un’intera legislatura è stata a capo del governo locale?

 Nel periodo di cui sopra, purtroppo Roma ha toccato uno dei punti più bassi della sua vita politica e amministrativa. La Raggi e il suo team hanno, nell’ordine: annunciato opere mai realizzate, hanno fatto perdere a Roma opportunità rilevanti, hanno gestito malissimo questioni cruciali come i trasporti, i rifiuti, il decentramento. La giunta ha visto un continuo turn over di assessori con nessuna continuità di governo. I rapporti con alcuni municipi (non solo quelli di centrosinistra) sono stati pessimi e controproducenti. Ma soprattutto è mancata totalmente una programmazione degna di una grande capitale occidentale. È mancata perché né Virginia Raggi, né i suoi assessori, né il suo partito, sono in grado di programmare alcunché: il loro apporto al futuro di Roma è stato del tutto inconsistente.

 Questo è il desolante bilancio di una stagione politica che gli elettori hanno bocciato con il voto di giugno e che Roma deve archiviare al più presto, con la speranza (e al momento è davvero poco più di una speranza) che la giunta Gualtieri dia segni concreti di cambiamento.

 Detto tutto questo, sapere se la Raggi è vaccinata oppure simpatizzante dei no vax aggiunge qualcosa al suo curriculum pubblico e al suo spessore politico? È certamente un dato in più, ma trattasi di mini-notizia che onestamente non ci appassiona e crediamo non appassioni molti romani, tranne forse quella frangia grillina che è no vax da tempi non sospetti, ben prima che il Covid investisse le nostre vite.