24 Marzo 2023 - 11:14 . Cronaca

Sesso, alcol e droga: i carabinieri sgominano una banda che offriva pacchetti “all inclusive” ai clienti

Carabinieri
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Gestivano un enorme giro di prostituzione e spaccio di droga nella Capitale che fruttava loro centinaia di migliaia di euro. La banda è stata sgominata grazie alle rivelazioni di un pentito.

Una dose di droga sequestrata dai carabinieri

Nella mattinata del 24 marzo, i carabinieri del comando provinciale di Roma, tra il Lazio, la Toscana e la Grecia hanno dato esecuzione a un’ordinanza che dispone l’applicazione di misure cautelari nei confronti di 47 persone tra cittadini cinesi, filippini e italiani (19 custodie cautelari in carcere, 16 arresti domiciliari e 12 divieti di dimora), emessa dal giudice per le indagini preliminari del tribunale di Roma su richiesta della Direzione distrettuale antimafia, poiché gravemente indiziati a vario titolo per i reati di associazione per delinquere finalizzata al traffico nazionale e internazionale di sostanze stupefacenti del tipo metamfetamina e associazione per delinquere dedita allo sfruttamento della prostituzione.

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Con l’emissione dell’ordinanza, il gip ha accolto le richieste avanzate dalla Dda nell’ambito di un’indagine condotta, da settembre 2021 a luglio 2022, dai carabinieri della compagnia di Roma Centro che hanno raccolto e sviluppato le dichiarazioni di un collaboratore di giustizia di nazionalità cinese (un unicum in ambito giudiziario in virtù del forte ermetismo che permea le organizzazioni criminali cinesi).

Secondo gli inquirenti, la banda era composta da una “cellula madre” radicata a Prato e da una “cellula satellite” operante a Roma, entrambe capeggiate da donne cinesi dotate di una forte leadership sui loro sodali e capaci di imporre loro rigide regole di comportamento.

Il gruppo è gravemente indiziato di avere stabilito un solido canale di approvvigionamento con la Grecia potendo contare della presenza, sul territorio ellenico, di due connazionali cinesi (destinatari di mandato d’arresto europeo) capaci di far giungere in Italia ingenti quantitativi di stupefacente attraverso corrieri, imbarcati su voli di linea, oppure tramite spedizioni postali internazionali.  emblematico è un pacco intercettato dai carabinieri, destinato a Roma da Atene, contenente un peluche incartato in una confezione dotata di doppio rivestimento oppure un altro, in transito in Germania, all’interno del quale le autorità tedesche hanno rinvenuto dello shaboo nascosto in alcune confezioni di alimenti.

Seguendo gli spostamenti dello stupefacente, i militari hanno scoperto che una parte non veniva rivenduto nelle piazze romane dello spaccio ma utilizzato per rifornire una discoteca situata nella periferia sud-est della Capitale all’interno della quale si ipotizza vi fosse una vera e propria casa d’appuntamenti, gestita dallo stesso sodalizio ed accessibile solo a clienti di nazionalità cinese ai quali le ragazze sfruttate, anch’esse connazionali, offrivano prestazioni sessuali e droghe sintetiche sotto il controllo serrato dei responsabili scelti fra gli affiliati di maggior spessore criminale.

L’attività di prostituzione era organizzata nei minimi dettagli: dai turni delle ragazze che venivano associate a un numero per facilitare la scelta da parte dei clienti, al tariffario delle loro prestazioni, dal loro “ricambio” ciclico ai transfert per accompagnarle nelle sistemazioni alloggiative procurate dal sodalizio, dalla definizione degli appuntamenti tramite chat su un’esclusiva piattaforma di messaggistica cinese alla promozione di “pacchetti all inclusive” che comprendevano consumazione alcolica, prestazione sessuale e dose di shaboo.