23 Settembre 2021 - 16:58

Rifiuti interrati nel Parco archeologico di Centocelle, attivisti: “Raccolta firme per un esposto in Procura”

Foto dal gruppo Comitato Pac Libero
Foto dal gruppo Comitato Pac Libero

Inizierà lunedì 27 settembre al Parco archeologico di Centocelle, dalle 17.30 alle 19.30, la raccolta firme per l’esposto alla Procura della Repubblica sui rifiuti interrati nel cosiddetto “vallone”, l’area che scorre alle spalle degli autodemolitori di via Palmiro Togliatti.

Sulla pagina Facebook del Comitato per il parco archeologico di Centocelle si legge: “Nel marzo 2021 un’inchiesta giornalistica dell’Agenzia Dire parlò di grandi quantità di rifiuti interrati all’interno del Parco Archeologico di Centocelle. L’ipotesi è che nel 2010, dopo lo sgombero dell’insediamento del Casilino 900 all’epoca della giunta Alemanno, buona parte dei resti delle demolizioni siano finiti sotterrati invece che in discarica. Oltre a video inediti e testimonianze di chi all’epoca era presente, è riportato il risultato di uno scavo eseguito da alcuni cittadini nell’area interessata, da cui sono emersi materiali compatibili con la tesi proposta. Pac Libero raccolse tutte queste informazioni e inviò una richiesta formale a Roma Capitale, alla Città Metropolitana e ad Arpa Lazio, per chiedere un’indagine sull’area, che verificasse l’eventuale contaminazione delle matrici del suolo e dell’acqua ai sensi del Testo Unico sull’Ambiente”

Da allora “non si è avuta risposta alcuna da parte degli enti interessati –continua il comunicato –. Non sappiamo cosa c’è veramente lì sotto e se ci sono rischi a breve o lungo termine per la salute pubblica”.

Il comitato Pac Libero ha quindi preparato un esposto indirizzato alla Procura della Repubblica affinché si verifichino eventuali violazioni al Testo unico sull’Ambiente e all’insieme di norme vigenti a tutela dell’area, “su cui ricordiamo vige un’ampia vincolistica, per il pregio paesaggistico, ambientale e archeologico. Chiediamo un’indagine accurata che verifichi l’eventuale danno e le responsabilità, per avviare così l’eventuale processo di bonifica del sito, senza il quale sarà impossibile arrivare al completamento del Pac. Vi aspettiamo, con una copia cartacea da lasciarci di un vostro documento di identità”.