9 Dicembre 2021 - 18:26 . Cultura

Rastrellamento del Quadraro, Bonafoni: “Così ricorderemo le atrocità dell’Operazione Balena”

Marta Bonafoni
Marta Bonafoni

Sostenere attivamente le iniziative celebrative del rastrellamento del Quadraro del 17 aprile 1944, promosse dalle associazioni impegnate nella salvaguardia della memoria e le attività di ricerca collegate, e promuovere la conoscenza e l’approfondimento specie verso le nuove generazioni degli eventi storici del periodo della seconda guerra mondiale.

Sono gli obiettivi che impegneranno il presidente e la Giunta della Regione Lazio grazie alla mozione sottoscritta da tutti i capigruppo di maggioranza, approvata oggi, giovedì 9 dicembre, in Consiglio regionale. “Un segnale importante che va anche in direzione della valutazione dell’avvio di una discussione in merito a una specifica proposta di legge regionale” si legge in una nota della capogruppo della Lista Civica Zingaretti al Consiglio regionale del Lazio Marta Bonafoni.

Inquadrata nella cornice delle attività promosse dalla Regione Lazio per la diffusione dei valori dell’antifascismo e della Resistenza e per il loro inserimento nello Statuto regionale, la mozione rappresenta un ulteriore impulso a tenere viva la memoria di quel tragico evento in cui le truppe tedesche guidate da Kappler passarono il quartiere al setaccio, catturando duemila uomini tra i 16 e i 55 anni e deportandone 947, di cui solo la metà riuscì a fare ritorno.

“Indispensabile per il raggiungimento di questo obiettivo – continua Bonafoni – il contributo delle associazioni attive nella memoria storica, in particolare dell’Anrp (Associazione nazionale Reduci dalla Prigionia, dall’Internamento, dalla Guerra di Liberazione e loro familiari), che ringrazio nella persona di Pierluigi Amen per il prezioso e costante lavoro di raccolta di testimonianze, storie, informazioni e documenti d’archivio sulle vittime della così chiamata ‘Operazione Balena’, tra le più efferate della barbarie nazifascista a Roma, di cui sarà nostro dovere tramandare di generazione in generazione il ricordo indelebile”.

La vicenda è raccontata anche nel volume di Typimedia Editore “La Storia del Quadraro”.