18 Maggio 2022 - 19:20 . Cronaca

Peste suina, D’Amato: “10 casi accertati. Necessari abbattimenti e corretta gestione dei rifiuti”

Cinghiali mentre si cibano di rifiuti. Immagine di repertorio
Cinghiali mentre si cibano di rifiuti. Immagine di repertorio

“Siamo arrivati a 10 casi conclamati di peste suina”. A dirlo è l’assessore alla Sanità della Regione Lazio, Alessio D’Amato. “C’è stata una importante ordinanza che delimita l’area e dà anche indicazioni chiare su chi deve fare cosa – ha spiegato all’agenzia Dire –. Dobbiamo affrontarla come un grande lavoro di squadra tra tutte le istituzioni competenti: Regione, Comune di Roma e Comuni limitrofi e ministero della Salute, prefettura e l’Ispra. Dobbiamo sentirci tutti uniti per affrontare questo problema di sanità pubblica, di igiene pubblico, di decoro per la città e di sicurezza”.

La peste suina è anche un problema economico? “C’è una filiera che ne risente molto, quella produttiva che riguarda soprattutto la carne suina. C’è anche, però, un tema di igiene e uno che riguarda la nostra reputazione all’estero – spiega D’Amato – che oggi purtroppo a causa di questa peste suina non è molto appropriata. Dobbiamo lavorare intensamente e ridurre il numero di questi animali che purtroppo oggi ha superato evidentemente un equilibrio in natura“.

A Roma sono presenti troppi cinghiali? “Sì – conferma l’assessore alla Sanità della Regione Lazio – ma c’è anche un ciclo dei rifiuti che deve essere chiuso. Avere rifiuti a terra favorisce la proliferazione di questi animali. In questa ordinanza ci sono sia delle disposizioni chiare nei confronti di chi gestisce il ciclo dei rifiuti, che un piano di abbattimento selettivo“.