12 Novembre 2021 - 21:11 . Cronaca

Morte Giampiero Galeazzi, il ricordo di Renato Siniscalchi: “Ha cambiato il giornalismo sportivo”

Giampiero Galeazzi
Giampiero Galeazzi

Oggi, 12 novembre, è venuto a mancare il grande Giampiero Galeazzi. Pubblichiamo di seguito un ricordo del grande cronista sportivo, scritto da Renato Siniscalchi, avvocato e vicepresidente onorario della Lazio Nuoto.

Giampiero Galeazzi, aveva 75 anni ed era malato da tempo. Storico conduttore e cronista della Rai, era anche noto con il soprannome di “Bisteccone”. Nato a Roma, impresse il suo nome nel canottaggio, vincendo nel 1967 il campionato italiano nel singolo e nel 1968 nel doppio con Giuliano Spingardi. Inoltre, prese parte alle Olimpiadi del Messico, sempre nel 1968. Una laurea in Economia, tifoso della Lazio – non lo ho mai nascosto – le partecipazioni a Dribbling, a La Domenica Sportiva condotta da Paolo Frajese nel 1976, i match clou del campionato di calcio di Serie A: non si possono scordare le interviste a bordocampo (e anche negli spogliatoi) in un’epoca che non conosceva Facebook o Twitter.

Nella notizia, per la notizia e anche per lo spettacolo da donare al pubblico televisivo. Memorabili le sue telecronache delle partite di tennis dal Centrale del Foro Italico con Andriano Panatta (il “turbodritto” di Paolo Canè o Bum Bum Becker) e, soprattutto, quella del canottaggio dei fratelli Abbagnale a Seul 1988: un racconto passato alla storia. In carriera Novantesimo Minuto, ma anche inviato Rai per l’incontro di Reykjavik fra Michail Gorbaciov e Ronald Reagan nel 1986.

Galeazzi si è cimentato anche tra Festival di Sanremo e Domenica In. Personaggio iconico, è stato imitato (Nicola Savino su tutti, quel Savino che su Twitter scrive “ciao mitico Giampiero, sei sempre stato migliore della tua imitazione”). Sui social tanti i ricordi. Come quello del giornalista Alessandro Antinelli: “Hai cambiato la Tv e rivoluzionato il mestiere di giornalista sportivo. Qualsiasi cosa o qualsiasi sport tu abbia fatto sei diventato il punto di riferimento. Come te nessuno. È stato un onore lavorare con te. Andiamo a vincere. Hai vinto”.

Un giornalista che ha cambiato il giornalismo sportivo trasformandolo in un talkshow culturale, ironico, socialmente apprezzabile, ma soprattutto coraggioso e di spessore. Celebre la battuta che gli fece un amico (Adriano Panatta, ndr) quando lo vide di ritorno da un famoso dietologo: “Te lo sei magnato?”.