29 Settembre 2021 - 17:34 . Cronaca

Elezioni, 5 domande sul futuro di Roma. Cirillo (Pci): “Ecco perché mi candido a sindaca della Capitale”

Cristina Cirillo, candidata sindaco del Pci
Cristina Cirillo, candidata sindaco del Pci

Potenziamento massiccio di differenziata e raccolta porta a porta per ridurre la produzione di rifiuti, valorizzazione del patrimonio artistico-culturale e riorganizzazione delle aziende partecipate. Cristina Cirillo, candidata sindaco di Roma per il Partito comunista italiano (Pci) alle prossime elezioni del 3 e 4 ottobre, spiega la propria visione della città del futuro rispondendo a cinque domande.

RIFIUTI

La situazione dei rifiuti a Roma è critica. Cosa dovrebbe fare il futuro sindaco per cercare di risolvere questa emergenza?

Il Pci, che torna sulle schede elettorali di Roma per la prima volta dal 1989, si muove nel solco della tradizione della migliore gestione capitolina – quella dei sindaci comunisti come Argan e Petroselli – con l’intento di rivolgersi alle categorie più svantaggiate della città, che per troppi anni non hanno più avuto voce nelle istituzioni. Fulcro della politica amministrativa sarà la gestione pubblica dei servizi ai cittadini: anche per Ama, la gestione partecipata e l’appalto a privati hanno portato ai risultati pessimi, che oggi sono sotto gli occhi di tutti noi. Il controllo centrale dell’intero ciclo rifiuti potrà garantire l’efficienza che oggi manca, unitamente all’attuazione di una ‘strategia rifiuti zero’, ossia una rigorosa applicazione della differenziata e del porta a porta, attraverso la sensibilizzazione ai cittadini, affinché riducano quanto più possibile la produzione di rifiuti e garantendo anche un ritorno positivo per i cittadini stessi: quanti meno rifiuti produrrò, tante meno tasse pagherò. Andrà inoltre incrementato il personale operativo in strada e sarà necessario che venga identificato un luogo per la discarica romana, ponendo fine al rimpallo di responsabilità tra Regione e Comune, che immobilizza l’azione. Pur dicendo infine no agli inceneritori, il Pci ritiene che si dovrà comunque prestare attenzione a quanto le nuove tecnologie offriranno per gli impianti di termovalorizzazione che, garantendo il rispetto dell’ambiente e della salute dei cittadini, possano rappresentare anche fonti energetiche alternative”.

TRASPORTI

A Roma il trasporto pubblico presenta numerose criticità. Per dirne una:

le stazioni della metro di Castro Pretorio e Policlinico sono chiuse da quasi un anno. È possibile migliorare la situazione dei trasporti, favorendo forme di mobilità più sostenibili dell’auto?

Anche per Atac, il Pci ribadisce la necessità di riportare i servizi ai cittadini ad una dimensione pubblica: le privatizzazioni delle ultime amministrazioni capitoline non hanno garantito efficienza poiché, anche per le partecipate, la compresenza di enti e società che gestiscono, ha portato a conflitti di competenza, quindi a paralisi dell’attività deleterie per i cittadini, senza contare il rischio di infiltrazioni malavitose. Per il trasporto su gomma dovrà essere potenziato il parco automezzi: svecchiato, accresciuto e manutenuto. E Roma dovrà puntare maggiormente sul trasporto su ferro, incrementando, soprattutto nelle periferie, i mitici tram romani, che garantiscono rispetto ambientale e maggior facilità di transito, sui loro binari. Sarà inoltre necessaria la creazione di piazzole di scambio con parcheggi e navette gratuite, per i cittadini che dalla periferia utilizzino l’auto privata per spostarsi e raggiungere il centro. Da incrementare inoltre le torrette elettroniche per le informazioni ai cittadini sulle corse. Infine, perché non reintrodurre la figura del bigliettaio in vettura? Si ridurrebbe il fenomeno dell’evasione del pagamento e si creerebbero nuovi posti di lavoro”.

CULTURA

Il Covid ha colpito duramente i luoghi della cultura: molti cinema e teatri della nostra città sono in crisi, alcuni hanno scelto di non riaprire. A Roma, inoltre, si stima che in dieci anni abbiano chiuso almeno 223 librerie. Come si può aiutare la cultura a ripartire?

Le situazioni di crisi si combattono anche – e soprattutto – con la cultura: deve essere compito del Comune assicurare la diffusione del sapere in tutto il suo territorio, valorizzando le biblioteche, favorendo l’insediamento di centri culturali e riscoprendo la tradizione delle Case del Popolo, attrezzati per i servizi alle donne, ai giovani, agli anziani. Si dovrà inoltre aprire un confronto con le realtà sociali organizzate, per utilizzare le energie di associazioni di cittadini, di volontariato e No profit, che sinora hanno spesso supplito alle carenze del Comune per attività di sostegno sociale e per iniziative culturali territoriali. Grande impulso dovrà essere dato al ripristino delle botteghe artigianali, storiche e nuove, nei quartieri, come operazione di tradizione culturale e per favorire l’impiego di giovani e disoccupati. Roma è la città del Cinema e ha una naturale vocazione al teatro, alla musica, ai grandi concerti: il Pci è a fianco dei lavoratori dello spettacolo e dei teatri romani. La riapertura di sale cinematografiche e di teatri è una vera emergenza culturale e per la promozione di Cinema, Teatro e Spettacolo sono necessari investimenti, che trovino le risorse necessarie nella lotta all’evasione fiscale. Anche lo sport è una priorità”.

TURISMO

La pandemia ha portato anche a una notevole riduzione del turismo, mettendo in crisi ristoranti, hotel e musei. Eppure il patrimonio storico-artistico è una delle maggiori ricchezze di Roma: come si può rilanciarlo?

“Roma dovrà riprendere il controllo pubblico per la gestione del suo patrimonio artistico e culturale  affidandolo alla sovrintendenza ai beni culturali. Il patrimonio storico-ambientale deve essere tutelato come vera e propria risorsa strategica della città: si dovrà attivare un nuovo progetto di sviluppo in grado di risolvere il degrado del centro storico, delle periferie e del patrimonio archeologico, anche attraverso l’abbattimento delle barriere architettoniche, il risanamento delle reti dei servizi e il rilancio economico del ruolo dei beni culturali, per la salvaguardia, la valorizzazione e la fruizione del patrimonio storico-ambientale, intesa anche come importante risorsa occupazionale”.

DECENTRAMENTO AMMINISTRATIVO

Roma è divisa in 15 Municipi che per estensione e densità abitativa rappresentano delle vere e proprie città. Spesso i minisindaci hanno lamentato di non riuscire a gestire i problemi dei propri territori a causa di competenze ridotte e e risorse scarse. Come dovrebbe cambiare il rapporto tra Comune e amministrazioni territioriali?

“Tra i principali ostacoli alla realizzazione di una città capace di rispondere ai bisogni sociali e di garantire servizi efficienti, hanno pesato gli intrecci tra interessi privati e forze politiche. Noi siamo convinti che non basterà rimuovere gli amministratori incapaci e/o disonesti, ed eleggere persone preparate e competenti nelle istituzioni locali, ma che debba essere assunta una prospettiva di città pubblica, che rafforzi la gestione pubblica dei servizi fondamentali e dialoghi con le altre Istituzioni pubbliche, coinvolte nel governo della città.La gestione dei servizi dovrà pertanto essere sottratta ai potenti imprenditori privati e alla crescita del loro profitto: il Pci intende rimettere il privato al suo posto ed affidare la gestione ad Uffici pubblici, professionalizzati e riorganizzati. Sarà poi necessaria una riorganizzazione delle municipalizzate e delle partecipate, a partire dal controllo di gestione dei bilanci. Quanto ai Municipi, il rapporto con l’amministrazione centrale, in un quadro di rigenerazione del processo di gestione pubblica, sarà naturalmente migliorato: nel rispetto che meritano le profonde differenze che contraddistinguono i 15 Municipi cittadini, la loro autonomia amministrativa dovrà essere comunque gestita nei confini definiti dalle norme, senza incorrere nell’errore di far riverberare anche sui Municipi, la proposta di autonomia differenziata in corso di discussione per alcune Regioni italiane, che il Pci contrasta convintamente”.

 

RomaH24 ha proposto a tutte le liste candidate in consiglio comunale di presentare la propria idea di Capitale del futuro rispondendo a cinque domande su rifiuti, trasporti, cultura, turismo e decentramento. La redazione pubblicherà le risposte di tutte le liste che vorranno aderire all’iniziativa.