27 Ottobre 2021 - 12:13 . Cronaca

“Droga dello stupro” venduta sul dark web, a Roma la base di spaccio nazionale: 39 arresti

Dark web
Dark web

Droga dello stupro e altre droghe sintetiche appartenenti alla categoria delle “Nuove sostanze psicoattive”, acquistate sul deep e sul dark web. Un maxi traffico sgominato grazie a complesse indagini coordinate dalla Procura della Repubblica della Capitale, che hanno portato, dalle prime ore di mercoledì 27 ottobre, all’ordinanza di applicazione di 39 misure di custodia cautelare, in carcere e ai domiciliari, emessa dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Roma nei confronti di altrettante persone ritenute gravemente indiziate, a vario titolo, dei delitti di autoriciclaggio, importazione e traffico aggravati.

Nell’operazione, che ha visto impiegati oltre 200 militari, sono state attuate anche numerose perquisizioni. Tra gli indagati figurano, oltre a persone dedite al contesto criminale e attive nel traffico di sostanze stupefacenti, anche professionisti del settore privato o della pubblica amministrazione, tra cui un medico odontoiatra, un avvocato, un funzionario di un ente locale, un insegnante di scuola media (che, addirittura, faceva giungere proprio a scuola le spedizioni contenenti le sostanze), due impiegati di banca, due militari in congedo e un architetto.

Sono state, inoltre, ricostruite alcune “rotte” internazionali di provenienza delle sostanze acquistate in rete, suddivise per tipologie strutturali: fentanili (Canada, Polonia e Repubblica Ceca), Gbl (Cina, Olanda, Francia e Croazia), catinoni sintetici (Olanda) e benzodiazepine (Olanda), oltre ad eroina ad alta concentrazione (rinvenuta in spedizioni provenienti dalla Gran Bretagna e dalla Germania).

Grazie al costante monitoraggio degli e-shop presenti sul web, deep e dark web ed all’individuazione dei canali di importazione sono state individuate oltre 290 spedizioni verso soggetti dediti all’importazione sparsi su tutto il territorio nazionale, per un volume di affare stimabile in circa 4.800.000 euro. L’indagine ha permesso, inoltre, di  individuare un “centro di importazione” italiano, situato a Roma, attivo nella sistematica importazione di Gbl (gamma butirrolattone), anche noto come “droga dello stupro”.

In sintesi, le caratteristiche ricorrenti del traffico emerso sono: l’utilizzo, per gli ordini e il pagamento, del cosiddetto “deep web” e “dark web” da gruppi criminali localizzati in paesi esteri, attivi nel rifornimento di droghe; il pagamento mediante metodi non tracciabili, solitamente con criptovaluta (bitcoin); invio di plichi dall’estero, con l’indicazione di mittenti e destinatari fittizi con indicazione di nominativi di fantasia o di defunti; l’esistenza, in Italia, di “centri d’importazione”, il più importante dei quali operativo su Roma: ovvero soggetti, o gruppi più o meno organizzati, dispiegati sul territorio nazionale, che si occupano di alimentare il traffico illecito in entrata e di gestirne in molti casi la successiva distribuzione alla nutrita clientela, anche altolocata, utilizzando un linguaggio “in codice” per sviare le indagini.