15 Gennaio 2022 - 18:41 . Cronaca

Covid, sì del Tar del Lazio al ricorso contro cure domiciliari a base di tachipirina e vigile attesa

Tamponi anti-Covid
Tamponi anti-Covid

Il Tar del Lazio accoglie il ricorso del Comitato cura domiciliare e annulla le linee guida del Governo emanate il 26 aprile 2021, basate sulla vigile attesa e paracetamolo. Una disposizione che comprendeva anche le raccomandazioni a non utilizzare altri farmaci.

Il reclamo era stato presentato dall’avvocato Erich Grimaldi, fondatore del gruppo di medici #terapiadomicilarecovid, con il quale si sosteneva che, con quella disposizione,  “il governo italiano ha avuto la responsabilità di disincentivare il lavoro dei medici di base imponendo linee guida basate sulla tachipirina e la vigile attesa”. Disposizioni che, in realtà, poco hanno inciso nell’arginare l’aggravarsi della malattia.

La notizia é stata diffusa nel corso di una diretta Facebook dall’avvocato Erich Grimaldi.

L'avvocato Erich Grimaldi
Erich Grimaldi

Secondo il giudizio del Tar, in merito alla prescrizioni anche di fronte agli ammalati Covid “è onere imprescindibile di ogni sanitario di agire secondo scienza e coscienza, assumendosi la responsabilità circa l’esito della terapia prescritta quale conseguenza della professionalità e del titolo specialistico acquisito”.

Ancora più nel merito, il Tar afferma che “la prescrizione dell’Aifa, come mutuata dal Ministero della Salute, contrasta, pertanto, con la richiesta professionalità del medico e con la sua deontologia professionale, imponendo, anzi impedendo l’utilizzo di terapie da questi ultimi eventualmente ritenute idonee ed efficaci al contrasto con la malattia Covid-19 come avviene per ogni attività terapeutica”.

Secondo il Tar, dunque, “il contenuto della nota ministeriale, imponendo ai medici puntuali e vincolanti scelte terapeutiche, si pone in contrasto con l’attività professionale così come demandata al medico dalla scienza e deontologia professionale“.

Ha commentato nella sua diretta Facebook l’avvocato Grimaldi: “La decisione del Tar é un punto fermo a una battaglia che portiamo avanti da due anni. Questa decisione deve essere la fine della vigile attesa.  Il Governo, andando a vincolare i medici, ha di fatto privato i cittadini delle cure domiciliari precoci, paralizzando la sanità territoriale, e portato al collasso il sistema ospedaliero, con le drammatiche conseguenze che migliaia di famiglie conoscono purtroppo molto bene”.

Adesso é presumibile il ricorso al Consiglio di Stato da parte del Governo. Ma é certo che ad oltre due anni dall’inizio dell’epidemia il nostro Paese resta, di fatto, senza un attendibile protocollo per le cure domiciliari. E questo ha indubbiamente rappresentato sia un pericolo per i malati, sia un grave appesantimento delle strutture ospedaliere.

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