Parioli | La storia

23 ottobre 1867: a Villa Glori lo scontro tra i garibaldini e la milizia papale

di Claudio Lollobrigida

Nel cuore di Villa Glori c’è una colonna, che non è una costruzione comune. Si tratta di un monumento costruito in onore dei giovani caduti in battaglia la notte del 23 ottobre 1867. Questa è la storia del sacrificio di Enrico e Giovanni Cairoli.

Roma è sotto il dominio del governo pontificio e Giuseppe Garibaldi ha allestito un piccolo esercito per raggiungere il sogno di liberare Roma, cosa che gli sarebbe riuscita soltanto tre anni dopo.

Esattamente 152 anni fa, due imbarcazioni con oltre 70 uomini armati sta attraversando l’Aniene. A capo della spedizione c’è Enrico Cairoli, che ha portato con sé anche suo fratello Giovanni. Approdati alla confluenza con il Tevere, si fermano a Villa Glori, dove ad attenderli trovano l’esercito pontificio. La battaglia infuria immediatamente, ma i giovani garibaldini hanno a disposizione soltanto vecchi fucili.

L’ardore li spinge sperò oltre l’ostacolo e riescono a far indietreggiare i papalini. Il campo di battaglia è una tempesta di proiettili che non risparmia i fratelli Cairoli, entrambi colpiti. Giovanni riesce a rialzarsi mentre Enrico, colpito a un polmone, muore di lì a poco. Suo fratello andrà incontro allo stesso destino due anni dopo, a causa delle ferite riportate quel giorno.

“Gli mandai un bacio che fu il primo sulla spoglia orbata della grande anima”. Queste parole – scritte da Giovanni per Enrico – e quella colonna sono le testimonianze del sacrificio avvenuto nel quartiere Parioli.

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