Parioli | La storia

Via Bruxelles, 78 anni fa il generale Badoglio riceveva gli americani in pigiama

di Claudio Lollobrigida

Il 7 settembre 1943 è una data fondamentale per la Seconda Guerra Mondiale. In via Bruxelles, ai Parioli, si fa la storia: gli italiani e gli americani decidono le sorti del conflitto.

Ma per capire come si è arrivati a quel punto occorre fare un passo indietro. Il 3 settembre, in gran segreto, il generale Giuseppe Castellano si era recato vicino a Cassibile – località da cui prende il nome l’armistizio – per firmare le carte a nome del maresciallo d’Italia, Pietro Badoglio. Una pace che avrebbe dovuto essere effettiva soltanto nel momento in cui sarebbe stata resa di dominio pubblico. Si sarebbe infatti scatenata una reazione a catena, che avrebbe portato a un’azione militare statunitense sugli aeroporti vicini a Roma, per contrastare la probabile rappresaglia tedesca dopo il voltafaccia italiano.

Ma l’operazione, all’ultimo momento, viene annullata.

Per quale motivo? Manca una parte importante dell’accordo, quella delle tempistiche. Gli italiani sono convinti che la pace verrà proclamata il 12 settembre, mentre gli americani vogliono che il tutto venga risolto l’8. E allora il generale Maxwell Taylor, comandante dell’82^ divisione paracadutisti, e il tenente colonnello William Gardiner, si presentano alla villa di Badoglio, in via Bruxelles ai Parioli. Un edifico che ha ricevuto come premio per le sue imprese.

Sono le due di notte, l’8 settembre è appena iniziato, Badoglio è all’oscuro di tutto e sta dormendo. Così si presenta ai suoi interlocutori in pigiama, pantofole e con una vestaglia rossa e con 15 minuti di ritardo. Per lui non è assolutamente possibile avviare l’azione l’indomani, mancano munizioni e carburante. Così scrive una lettera al generale Eisenhower per ritardare l’operazione. Poi torna a dormire. Pensa che basti questo, ma si sbaglia. 

Quelle poche righe, scritte mentre era ancora assonnato, hanno l’effetto opposto a quello voluto e lasciano Roma in balìa dei tedeschi. L’operazione aeroportuale “Giant 2” viene sospesa e Eisenhower invia un ultimatum a Badoglio affinché l’Italia esca definitivamente allo scoperto con la Germania. Alle 19.45, infine, viene proclamato l’armistizio via radio. Lo stesso Badoglio fugge a Brindisi il giorno dopo insieme ai sovrani.

In inglese il cognome del generale diventerà un verbo “to badogliate“: un neologismo per indicare il tradimento.

La storia della ‘badogliata’ che condannò Roma e altre vicende che hanno segnato il nostro quartiere, sono raccontate nel libro “La Storia dei Parioli. Dalla preistoria ai giorni nostri”, a cura di Sara Fabrizi, edito da Typimedia (240 pagine, 13,90 euro).

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