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Piazzale Clodio: il business illegale della sosta a pagamento

di Gianluca Colletta

Rom, italiani, bengalesi. Le tre grandi aree di sosta di piazzale Clodio sono nelle loro mani. È una vera e propria spartizione dei posti quella che avviene, ogni giorno, a due passi dal tribunale di Roma.

Venendo dallo stadio Olimpico, il primo grande piazzale che si incontra sulla destra, prima del semaforo, è in mano a un gruppo di nomadi. Alloggiano nelle roulotte all’interno dell’area. E chi vuole sostare qui è costretto a lasciare loro almeno un euro.

Subito dopo il semaforo, invece, un italiano sopravvive indossando i panni del parcheggiatore abusivo. Come racconta a RomaH24, è disoccupato. Gli avvocati che frequentano le aule del tribunale gli lasciano le chiavi delle auto. Tra loro si è instaurato un rapporto di fiducia. “A differenza dei nomadi qui accanto – dice -. Non si accontentano delle monete che gli dai. Te le lanciano appresso. E così ci rovinano il lavoro”.

La zona dello spartitraffico centrale, invece, è controllata da un gruppo del Bangladesh: gestiscono i parcheggi e chiedono la carità. Proprio qui, le auto vengono fatte sostare in doppia fila al centro dell’area, mentre le strisce blu presenti a terra consentirebbero il parcheggio a una sola fila di macchine. La conseguenza è ovvia: le multe dei vigili.

“Aggrediti se non si paga”
“Mi è capitato di dare 50 centesimi a un parcheggiatore abusivo e lui mi ha tirato dietro i soldi, insultato e sputato perché erano pochi”. Non un episodio isolato, ma che si ripete quasi tutti i giorni quello raccontato da Alessia, giovane avvocata che si reca al tribunale di piazzale Clodio per un’udienza.

Lasciare l’offerta ai parcheggiatori abusivi è quasi un obbligo, mai una scelta. Quello del parcheggio è diventato un vero business illegale, una tassa obbligatoria da cui è quasi impossibile sottrarsi. In tutti i parcheggi della piazza sono presenti numerosi abusivi e in alcune zone sono anche aggressivi.

“Non solo sono abusivi – ripete l’avvocato – ma si permettono anche di comportarsi in questo modo aggressivo”. A pochi passi da un palazzo di giustizia.

Il racconto del parcheggiatore abusivo
“Così funziona la sosta delle auto a piazzale Clodio. Ci sono i nomadi dall’altra parte che chiedono soldi anche dove non si paga e lanciano insulti se gli viene dato poco”. A parlare è un parcheggiatore abusivo che da anni è stanziato nella zona del tribunale penale. “Ho costruito per anni un rapporto di fiducia e chi mi conosce viene e lascia le chiavi dell’auto. Io le sposto appena si libera un parcheggio”.

L’area antistante al tribunale è un proliferare di auto di avvocati, spesso in doppia fila. “Sono disoccupato e mi arrangio così come posso. Sicuramente non faccio come quelli dall’altra parte. È una fiducia reciproca con gli avvocati. Parcheggio l’auto e loro mi lasciano qualcosa di mancia. Se arriva un vigile mi fa 700 euro di multa, ma a chi lascia l’auto nulla perché poi la sposto”.

La richiesta: un parcheggio riservato agli avvocati
“Un parcheggio riservato agli avvocati che vengono in udienza”. È invece la richiesta che fanno più avvocati mentre si recano al tribunale di piazzale Clodio e che Marika, avvocato in procinto di entrare in aula, ribadisce.

“È giusto che dentro al palazzo di giustizia parcheggino i dipendenti del ministero, compresi i giudici, ma anche noi veniamo qui a lavorare. La situazione qui intorno è insostenibile tra parcheggiatori abusivi e auto in doppia fila o sui marciapiedi. Servirebbe un parcheggio, anche a pagamento, ma dedicato a noi avvocati”.

La mappa dei garage a pagamento
Da una parte ci sono i parcheggiatori abusivi di piazzale Clodio, dall’altra i garage o autorimesse a pagamento autorizzate. I prezzi sono i più variabili. Se per le strisce blu il costo è di 1,50 euro l’ora, per i parcheggi a pagamento si va dai 2 ai 5 euro l’ora.

Ad esempio, a 50 metri dal tribunale c’è una rimessa in via Enrico Accini. Qui i prezzi sono di 4 euro per la prima ora e di 3 per quelle successive, fino a un massimo di 15 euro per la tariffa giornaliera. Stesso prezzo per l’altro garage che si trova dalla parte opposta di piazzale Clodio, in via Augusto Aubry.

Basta allontanarsi un po’ per far scendere i prezzi. In via Enrico Caporali, proprio alle spalle degli uffici giudiziari della Corte d’Appello, dove il costo è di 2 euro l’ora. A poca distanza, su via Giovanni Gentile, si risale a 5 euro per la prima ora e a 3 per le successive.

Allungando i metri di distanza dalla città giudiziaria c’è su via Raffaele Caverni un’altra autorimessa i cui prezzi variano, a seconda del tipo di auto, dai 3 ai 5 euro per la prima ora e da 2 a 3 euro per le successive.

“La crisi colpisce anche gli avvocati”
“Sarà colpa della crisi ma le auto che vengono a cercare parcheggio da noi sono calate negli ultimi anni”. È lo scenario opposto a quella che c’è in piazzale Clodio – dove le auto fanno a gara per trovare un posto e si afferma il racket dei parcheggiatori abusivi – quella raccontata da Jimmy, titolare del Jimmy Garage.

“Anche gli avvocati stanno attenti a spendere. Preferiscono i mezzi pubblici o i motorini. Da me vengono ma non è più come una volta”.
Stessa situazione descritta dal titolare del garage Aubry, 120 posti totali. “Vengono un’ora o due e poi se ne vanno. Anni fa avevamo anche la rampa che porta al garage sotto che era tutta piena. Qui inoltre mancano i residenti. Sono tutti anziani o preferiscono perdere mezz’ora per cercare il parcheggio, piuttosto che pagare il costo di un garage. Colpa della crisi”.

“Ai garage gli avvocati non vengono”
Se in piazzale Clodio è guerra per il parcheggio, tra posti in doppia fila e parcheggiatori abusivi, alle spalle del tribunale i garage rimangono vuoti.
“Qui da noi non vengono anche se siamo a duecento metri dall’ingresso posteriore degli uffici giudiziari della Corte d’Appello – sottolinea Antonio, uno dei soci che gestiscono la rimessa di via Raffaele Caverni -. Forse siamo lontani. Arriva giusto qualche avvocato, ma non tantissimi”.

Situazione simile anche per il Classic Garage che di posti a disposizione ne ha sempre molti. La distanza non conta. Il garage di Gino Sforza, che si trova a 50 metri dall’ingresso del tribunale di piazzale Clodio ha visto il numero delle auto dimezzarsi negli ultimi dieci anni.

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