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L’editoriale: trovare e colpire chi ha vandalizzato l’autoemoteca dei donatori di sangue

di Luigi Carletti

In piazza Salerno, nel quartiere Nomentano a pochi passi da viale Regina Margherita, c’è un’autoemoteca che raccoglie sangue. La gestisce l’Avis di Roma che periodicamente cerca di intercettare volontari disposti a donare. Sabato 27 febbraio l’autoemoteca è stata assaltata dai teppisti. Hanno agito di notte e l’hanno danneggiata seriamente. Sembra incredibile, ma questo è quanto è accaduto: perché in giro c’è anche gente così. Talmente vuota e disperatamente imbecille da prendersela con una struttura al servizio della comunità. Oggi, lunedì primo marzo, l’autoemoteca avrebbe dovuto fare una giornata di raccolta. Giornata che è stata rinviata, come ha spiegato l’Avis comunale di Roma in uno scarno comunicato in cui si parla di “condizioni inimmaginabili” documentate con una foto.

Danneggiare una struttura che raccoglie sangue equivale a un atto gravissimo perché non è semplice teppismo: è un danno alla comunità nella sua parte più vulnerabile e bisognosa. Il sangue (e il plasma) salvano vite umane, e i donatori – che in Italia sono un esercito di quasi due milioni di persone – sono uno dei veri motivi di orgoglio del nostro Paese. Pensare a dei dementi che nottetempo sfasciano un’autoemoteca è come vedere dei profanatori capaci del peggio.

Al di là dell’augurare loro di non aver mai bisogno di una trasfusione in emergenza o di un medicinale salvavita plasmaderivato, è importante che le autorità non archivino l’episodio come uno dei tanti fattarelli di teppismo. Questo è un atto gravissimo che va perseguito con estremo rigore e sanzionato con altrettanta durezza. Questi delinquentelli hanno scherzato con il sangue. Hanno fatto male a tutti noi. Non può e non deve finire così.

LEGGI il comunicato dell’Avis

LEGGI l’attacco dei vandali all’autoemoteca di piazza Salerno

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