24 Giugno 2021 - 7:40 . Flaminio-Parioli . Ambiente
Task force internazionale per i platani di Villa Borghese. Così cercano di salvarli
Iniziata la seconda fase dell’intervento di conservazione degli antichi platani orientali di Villa Borghese. Gli alberi, minacciati da strati di calcinacci e detriti che soffocano le radici, sono curati da esperti internazionali grazie al sostegno di Fise, Coni e Sport & salute.
I giganti verdi piantati nel 1600 dal cardinale Borghese deperiscono. Gli scienziati, su impulso dell’associazione Amici di Villa Borghese, stanno lavorando sul suolo per liberare le radici da montagne di calcinacci riversati nei decenni passati, quando la valle era sfruttata come discarica, e per poter così ripristinare lo scambio con aria e acqua.
Per scavare è stato utilizzato un camion dotato di aspiratore. Nelle immediate vicinanze delle radici, inoltre, sono stati portati alla luce scavi di condotte fognarie e altre condotte idriche svolti immediatamente a ridosso dei tronchi secolari che hanno mozzato di netto antiche radici fondamentali per l’alimentazione e la stabilità degli alberi.
“Dobbiamo scavare a mano con attrezzi di piccole dimensioni per liberare le radici da cocci, da enormi massi, da blocchi di cemento e altro ancora – spiegano gli Amici di Villa Borghese -. Rinveniamo, nientemeno, ammassi di argilla, provengono verosimilmente dal fondo della vasca rurale che nel Seicento correva fra i due filari dei platani, poi riempita nel Settecento. Gli scavi di una fogna, probabilmente negli anni Sessanta, si sono spinti a una profondità tale da asportare persino il fondo dell’antica vasca, assieme alle pietre che la formavano. Il fondo e le pietre della vasca seicentesca sono stipati sui piedi di Orfeo, l’ottavo antico platano del filare di destra”.
La seconda fase dei lavori sul suolo avverrà a metà luglio: dopo i primi due platani, Orfeo e Dafne, saranno trattati gli altri alberi della valle.