1 Marzo 2021 - 7:36 . Flaminio . Cronaca

Stadio Roma, ecco la proposta del Trastevere Calcio per far tornare lo sport al Flaminio

L'INGRESSO DELLA TRIBUNA D'ONORE DELLO STADIO FLAMINIO
L'INGRESSO DELLA TRIBUNA D'ONORE DELLO STADIO FLAMINIO

Con la rinuncia ufficiale da parte della proprietà della As Roma al progetto di Tor Di Valle, area che nei piani dell’ex proprietario James Pallotta avrebbe dovuto ospitare il nuovo impianto del club giallorosso, gli scenari che si aprono davanti alla nuova dirigenza, ora guidata da Dan e Ryan Friedkin, sono molteplici.

Uno di questi è la ristrutturazione completa dello stadio Flaminio, abbandonato ormai dal 2011, quando per l’ultima volta, il 12 marzo, la Nazionale italiana di rugby disputò al suo interno un match ufficiale del torneo Sei Nazioni per poi traslocare all’Olimpico.

12 MARZO 2011: L’ITALRUGBY BATTE LA FRANCIA NELL’ULTIMO MATCH DISPUTATO AL FLAMINIO

Dieci anni di abbandono hanno fatto lievitare incredibilmente i costi per un futuro recupero, con i vincoli della Soprintendenza a renderlo un po’ più complesso soprattutto in prospettiva di un’acquisizione da parte di un club di calcio, ma non è detta l’ultima parola. Sia la politica – in primis l’ex assessore Roberto Morassut – sia l’associazionismo sportivo del territorio spingono affinché la Roma metta gli occhi sull’ex “gioiello” architettonico realizzato da Antonio Nervi e costruito tra il 1957 e il 1958.

stadio flaminio comitati
L’ESTERNO DELLO STADIO FLAMINIO

Sabato 27 febbraio Pier Luigi Betturri, il presidente del Trastevere Calcio (militante in serie D e allenato da Sergio Pirozzi, ex sindaco di Amatrice e attualmente consigliere regionale del Lazio) ha scritto una lettera aperta indirizzata alla proprietà americana dell’As Roma.

“Ho molto apprezzato – scrive –  l’iniziativa-tentativo, di alcune settimane fa, del presidente della Roma, Dan Friedkin, volta a ristrutturare il Flaminio per farne lo stadio della Roma.  Sicuramente è un’ipotesi suggestiva e a mio parere andrebbe presa in seria considerazione”. La proposta principale di Betturri, in realtà, sarebbe quella di poter costruire un mini-impianto da 3/4.000 posti a fianco dello stadio principale, ovunque venisse eretto. Ma la prospettiva di un Flaminio riportato in vita e utilizzabile anche da altre società romane, non solo calcistiche, fa molto gola. “Tuttavia non sottovaluto le difficoltà del progetto – ammette il dirigente – tanto che già a fine 2018 prospettano tempi lunghissimi per la riattivazione dell’impianto. Ma adesso credo non sarebbe così difficile. Certo, per realizzarlo in tempi brevi servirebbe un miracolo e a compierlo dovrebbe essere Renzo Piano, grazie alla sua influenza e al suo prestigio sarebbe giusto per risolvere ogni problema”.

PIER LUIGI BETTURRI E SERGIO PIROZZI

Betturri, infine, individua quelle che a suo parere sarebbero e criticità da risolvere per rendere adatto ad un grosso club di calcio il nuovo stadio Flaminio. “Va aumentata la capienza – spiega – e poi andrebbero risolti problemi di viabilità e parcheggio. Ultima ma non meno importante, la copertura degli spalti”. La Roma disputa regolarmente le competizioni europee (Champions League ed Europa League), questo significa dover rispondere a dei parametri imposti dalla Uefa, massimo organo calcistico europeo.

IL DISEGNO DEL COLLEGAMENTO TRA OLIMPICO E FLAMINIO, FATTO DA PIER LUIGI BETTURRI

“Il tema della viabilità e dei parcheggi si potrebbe ovviare – propone il dirigente trasteverino – con una navetta shuttle che colleghi viale delle Olimpiadi con il Flaminio, scavalcando il Tevere, passando per via Guido Reni. In tal modo i tifosi potrebbero utilizzare i parcheggi dell’Olimpico. Riguardo a coperture e posti a sedere, si potrebbe risolvere con la costruzione di pilastri esterni, perimetrali, non intaccando lo stile architettonico voluto da Nervi”. Fatto tutto questo, il Trastevere ha già ben chiara quale sarebbe la sua mossa. “Chiederemmo umilmente ospitalità ai cugini romanisti”, conclude Pier Luigi Betturri.

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