5 Ottobre 2020 - 8:45 . Flaminio . Cronaca

Stadio Flaminio, la svolta potrebbe arrivare grazie ai fondi dell’Europa

Stadio Flaminio
Stadio Flaminio

I fondi europei concessi all’Italia per l’emergenza Covid potrebbe restituire al Flaminio il suo amato stadio. La sindaca Virginia Raggi ha infatti intenzione di battere cassa al governo e chiedere finanziamenti (anche) per ristrutturare un simbolo del quartiere.

Dei 209 miliardi di euro (tra sussidi e prestiti) che l’Italia ha ottenuto dall’Europa tramite lo strumento del recovery fund – ideato per attenuare l’impatto sociale ed economico della crisi tra gli stati membri – 80 potrebbero essere usati per avviare un restyling che, nelle idee del Campidoglio, durerebbe 5 anni.

Il Flaminio oggi

La giunta Raggi ha infatti stilato un “piano di sviluppo resilente e sostenibile”, inviando al Ministero degli affari europei (presieduto da Vincenzo Amendola) e al Ministero dello sviluppo economico (presieduto da Stefano Patuanelli) 159 schede di opere e progetti che, se attuati, andranno a modificare i quartieri della Capitale, tra cui il nostro.

I passaggi burocratici, tra cui quelli essenziali delle firme dei dicasteri, sono ancora molti (vincoli, studi di fattibilità, bandi, gare, ricorsi, solo per citare i più comuni) ma la prima cittadina prova a passare all’incasso.

Inaugurato il 19 marzo del 1959, lo stadio Flaminio nasce dalle ceneri del vecchio e glorioso Stadio Nazionale – che aveva ospitato tantissimi incontri di rilievo e addirittura una scena del film Ladri di biciclette – demolito nel 1957.

Costruito in vista delle competizione olimpiche del 1960, il 19 marzo del 1959 – come si legge anche ne “La Storia del Flaminio” (Typimedia Editore, 208 pagine, 14,90 euro) – sul prato del Flaminio si gioca il primo incontro, una partita tra squadre dilettantistiche dell’Italia e dei Paesi Bassi, trasmesso in diretta televisiva per celebrare l’inaugurazione dell’impianto. Negli anni a seguire lo stadio vedrà disputarsi principalmente partite di rugby.

Al Flaminio si sono esibiti anche tantissimi artisti leggendari, soprattutto negli anni ’80. U2, Duran Duran, Bowie, Prince. In quel periodo, lo stadio del nostro quartiere divenne un autentico tempio della grande musica. Oggi però è inutilizzato da anni e giace in uno stato di abbandono che non rende giustizia alla sua storia.

LA STORIA DEL FLAMINIO

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