“La salita dei Parioli è ancora chiusa. Ricordiamo che nel 2007 c’è stata una frana che ha compromesso la stabilità della collina, ma con un finanziamento regionale nel 2013 sono partiti i lavori di consolidamento che avrebbero dovuto portare finalmente all’apertura della salita”. Così la consigliera del II Municipio di Fratelli d’Italia Sandra Bertucci in un video pubblicato su Facebook in merito alla situazione della salita dei Parioli.

Nel video-denuncia, Bertucci spiega: “Dal 2018 a oggi stiamo ancora aspettando che questa strada venga riconsegnata ai cittadini ma, a causa della mala gestione del II Municipio a guida Pd e del Comune di Roma, noi ci troviamo in questo stato”.

Il consigliere Holljwer Oliver Paolo, sempre di FdI, ha poi aggiunto: “Chiediamo al Comune di Roma, alla Regione Lazio e al II Municipio di farsi carico della situazione della collina dei Parioli che da troppi anni vede fenomeni di dissesto idrogeologico”.

“Non è più tempo di rinviare scelte – ha concluso il consigliere – ormai fondamentali per la messa in sicurezza di una della parti più belle del nostro Municipio”.

Sulla questione, è intervenuta anche la consigliera municipale del Pd Paola Rossi: “Nel consiglio (tenutosi lo scorso 13 marzo, n.d.r.) si è parlato anche della salita dei Parioli chiusa da tempo per interventi di stabilità realizzati dalla Regione seguiti da quelli per l’illuminazione da parte di Acea“.

“Facemmo una commissione poco prima del lockdown per capire le motivazioni della mancata apertura – continua Rossi – che non dipendono certo dal possesso delle chiavi di un cancello di cantiere che va eliminato. Il collaudo certo non era in capo al Municipio che non è l’ente che ha fatto i lavori“.

Sandra Naggar, portavoce del Comitato Don Minzoni, ha dichiarato nel merito a RomaH24: “Ai Parioli si aprono frane ovunque. A mio parere è necessario dichiarare lo stato di emergenza per la collina Parioli già dalla Salaria. Non è una responsabilità del Municipio, che non ha i mezzi per risolvere la situazione, ma si tratta di un problema molto più ampio che non va strumentalizzato politicamente“.

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