30 Gennaio 2021 - 18:33 . FuoriQuartiere . EXTRANEWS

Perché davanti alle isole ecologiche Ama c’è qualcuno che ti ferma e ti chiede che cosa stai buttando

Il centro di raccolta Ama di via Battistini
Il centro di raccolta Ama di via Battistini

È domenica. Piove. Una macchina si avvicina all’ingresso dell’isola ecologica di via Mattia Battistini 545. Gli si para davanti un ragazzo dalla carnagione olivastra, in tuta grigia, che fa segno all’automobilista di fermarsi. “Cosa deve lasciare? Un vecchio passeggino? Un pezzo solo? Allora no, non mi serve. Vada”. L’articolo non  interessa.

“L’agente” della nuova surreale frontiera del business dei rifiuti non è un operatore Ama, ma un uomo di etnia rom. La frontiera che presidia è un passaggio obbligato, quindi piuttosto facile da sorvegliare: basta fare il prefiltraggio all’entrata. Lui ti ferma, ti domanda di cosa ti devi disfare. Se l’ingombrante gli serve, puoi darlo a lui. Questa scena si ripete in varie zone di Roma.

Conferire questo genere di rifiuti è molto semplice, anche ai tempi del Coronavirus. Si entra con la vettura e si aspetta il proprio turno. Non appena si libera una piazzola, ci si sposta con la macchina fino all’area designata e si consegna l’ingombrante al personale Ama. L’operazione, almeno di domenica, dura una manciata di minuti. Il servizio è comodo, rapido e totalmente gratuito.

Contro i “doganieri” al confine, i dipendenti della municipalizzata all’interno dell’isola ecologica possono fare poco. Anzi, nulla. Mentre la pioggia non concede tregua, uno di loro racconta: “Queste persone si piazzano sulla strada, che è suolo pubblico. E così noi non possiamo intervenire. L’importante sarebbe non dargli retta. Quando disturbano, chiamiamo i carabinieri”.

La questione è seria. Emerge, ancora una volta, la sensazione di “terra di nessuno” dove le regole vengono infrante alla luce del sole. E poi c’è pure un danno per Ama. Tutti gli ingombranti infatti dovrebbero essere avviati alle rispettive filiere di recupero dei vari materiali. Sull’episodio Ama sottolinea che “si tratta di una problematica di ordine pubblico che l’azienda provvede puntualmente a segnalare alle competenti autorità di pubblica sicurezza. Per contrastare questi fenomeni, Ama collabora correntemente con le forze dell’ordine e in particolare con la polizia di Roma Capitale”.

L’azienda coglie l’occasione per rivolgere un appello: “Si invitano i cittadini a non consegnare mai i propri rifiuti a soggetti estranei che stazionano fuori dalle strutture Ama e a segnalare sempre la presenza di queste persone”.