11 Marzo 2020 - 16:32 . Parioli . Cronaca

Parioli, l’emergenza Covid-19 raccontata da chi non può usare lo smart working

Parrucchieri, baristi, portinai, benzinai e cassieri. Non tutti gli esercizi commerciali possono praticare lo smart working ai tempi del Coronavirus. In compenso, sono molti i lavoratori armati di mascherine che cercano di combattere la diffusione del Covid19 come possono.

“Io utilizzo il gel per disinfettare le mani una volta ogni ora. A casa ho moglie e figli piccoli ma dobbiamo continuare a lavorare – spiega Gianluca, tassista –. Rispettiamo il vademecum del ministero della Salute, ma sappiamo benissimo di rischiare molto.”

Gli fa eco Francesco, cassiere a un supermercato di viale dei Parioli, occupato a scaglionare le entrate dei clienti: “Abbiamo le mascherine e rispettiamo la distanza di sicurezza indicata, ma siamo entrati nell’ottica di poter contrarre il virus – dice a RomaH24 –. Vediamo centinaia di persone al giorno, siamo in mano al caso”.

Oltre alla paura di contrarre il virus, molti proprietari di negozi denunciano la possibilità di perdere ulteriori introiti nei prossimi giorni: “Probabilmente a breve chiuderanno i bar con un decreto – dice Valerio, che lavora in un bar di via Luigi Luciani –. Per noi a livello economico è un dramma assoluto”.

Andare avanti, a volte, può significare fermarsi. Non per arrendersi, ma per contenere i danni, come suggerisce Valentina Ricci, barista: “Lavoro in un bar dei Parioli e stiamo chiedendo al nostro capo di chiudere per un po’ – spiega –. Spero che accolga le nostre richieste in un periodo così difficile”.

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